27.05.2024 Icon

Illeciti informatici: approvato il testo alla Camera

É pacifico che negli ultimi anni sia aumentata esponenzialmente la commissione di illeciti tramite sistemi informatici. Si pensi, a titolo esemplificativo, al c.d. “phishing”, ove il reo riesce a sottrarre tramite accesso abusivo ad un sistema informatico le informazioni sensibili del titolare del sistema.

Proprio per tale ragione il 15 maggio è stato approvato alla Camera dei Deputati il disegno di legge n. 1717, recante le “disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e reati informatici”.

Il testo di legge approvato prevede un generale inasprimento delle pene detentive per i reati informatici già previsti dal codice penale.

Tra le novità principali, il legislatore ha previsto l’introduzione di una nuova fattispecie estorsiva commessa tramite un delitto informatico o tramite la minaccia di commettere un delitto informatico, inserita appunto all’art. 629, comma 3 c.p.: “Chiunque, mediante le condotte di cui agli articoli 615-ter, 617-quater, 617-sexies, 635-bis, 635-quater e 635-quinquies ovvero con la minaccia di compierle, costringe taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 5.000 a euro 10.000. La pena è della reclusione da otto a ventidue anni e della multa da euro 6.000 a euro 18.000, se concorre taluna delle circostanze indicate nel terzo comma dell’articolo 628 nonché nel caso in cui il fatto sia commesso nei confronti di persona incapace per età o per infermità”.

Sono poi previste anche modifiche al D.Lgs. 231/2001, recante la responsabilità amministrativa da reato degli enti. Al riguardo, la novella, da un lato, prevede anche in questo caso un inasprimento delle sanzioni applicabili alle società in caso di commissione di delitti informatici.

Dall’altro lato, la nuova fattispecie estorsiva prevista dall’art. 629, comma 3 c.p. diviene reato presupposto della responsabilità amministrativa da reato dell’ente.

La “palla” passa quindi al Senato, che dovrà valutare il disegno di legge.

Autore Stefano Gerunda

Lateral Partner

Milano

s.gerunda@lascalaw.com

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Autore Andrea Caprioglio

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