Un recente report di Scope Ratings ha registrato nel primo semestre del 2024 una contrazione degli incassi nel recupero degli NPL (non performing loans) in Italia di circa il 20% rispetto alla media registrata nei primi sei mesi del 2022 e del 2023.
In base ai report mensili di servicing, nella prima metà di quest’anno, nonostante un lieve aumento rispetto agli ultimi mesi del 2023, il settore degli NPL in Italia non riesce a raggiungere i livelli di performance dei due anni precedenti.
Secondo l’analisi di Scope Ratings, la principale agenzia di rating europea attiva nel mondo del credito, la contrazione degli incassi, che riflette un trend iniziato già nel 2021, va attribuita sostanzialmente a due fattori. Innanzitutto, si è registrata una riduzione dei recuperi sul fronte degli accordi stragiudiziali (in calo di 90 milioni rispetto all’anno scorso, pari al 28%), soprattutto per quanto riguarda le cartolarizzazioni più risalenti nel tempo. D’altra parte, si sono ridotte di 66 milioni le cessioni di note di cartolarizzazione, segnando un calo del 62% rispetto al 2023.
Al di là delle cause, l’agenzia di rating ha evidenziato come il calo degli incassi potrebbe provocare un aumento del rischio creditizio per le banche, riducendo la loro capacità di erogare nuova finanza e di sostenere l’attività economica nel nostro Paese.
La diminuzione degli incassi e il confronto con gli anni precedenti evidenziano la necessità di interventi mirati da parte delle autorità competenti e degli attori del mercato, necessari ad invertire questa tendenza e favorire la ripresa del mercato italiano dei crediti deteriorati. Tra i possibili strumenti, si potrebbe pensare all’introduzione di incentivi per il recupero dei crediti, il potenziamento della trasparenza e dell’efficienza nel processo di gestione dei crediti non-performing, così come l’adozione di strategie a lungo termine e di politiche idonee a sostenere la stabilità finanziaria del Paese.
La ripresa potrebbe iniziare proprio dalle ultime operazioni di consolidamento che stanno riguardando i grandi servicer. Dopo l’integrazione tra Gardant e DoValue annunciata a fine giugno, a luglio è andata in porto anche l’acquisizione di Prelios da parte del gruppo ION di Andrea Pignataro. Queste due operazioni consentiranno non solo di dare vita ai due maggiori gruppi nel mercato italiano ma anche di creare operatori con la scala e il know-how adeguati ad affrontare la sfida di ripresa e trasformazione del settore.