19.07.2024 Icon

Luci e ombre del real estate europeo

Se il caso Evergrande in Cina ha dimostrato quanto sia fragile l’equilibrio faticosamente raggiunto dopo la crisi dei sub-prime negli USA, quale sarà in Europa la situazione del real estate?

In Italia l’ondata di crisi del settore sembra aver raggiunto una sua stabilità, in Germania la situazione non è delle migliori.

Dalla fine della lunga era Merkel, è ormai sotto gli occhi di tutti uno stop economico tedesco di non poco conto che ha colpito anche il settore immobiliare.

Gli scandali/default del colosso immobiliare austriaco Signa che ha già depositato istanza di fallimento della sua filiale tedesca, hanno mostrato una grande vulnerabilità e, specialmente, molte ombre nel settore immobiliare.

A risentire le ricadute più di altri è il comparto commerciale. Ciò è dovuto in gran parte all’andamento dei prezzi degli immobili a uso ufficio che registrano il calo più ampio di sempre: la domanda di uffici rimane contenuta per l’incertezza economica del Paese e per l’attesa di decifrare gli sviluppi nel medio-lungo termine dello smart working.

Ma a calare non sono solo i prezzi degli immobili commerciali. Ad inizio 2024 anche i prezzi delle case e appartamenti sono diminuiti in modo significativo.

Secondo l’outlook (previsione sull’andamento del rating nel medio-lungo termine) della società di rating Scope, in generale il settore immobiliare tedesco (e europeo) si trova ad affrontare una recessione ciclica dovuta a una serie di fattori: le opzioni di rifinanziamento costose e rigide, i maggiori requisiti di liquidità, i cambiamenti strutturali (tra cui una pressante attenzione alla conformità ambientale), e gli spostamenti della domanda in alcuni segmenti immobiliari commerciali.

Sempre secondo Scope, anche se nel 2024 i fallimenti saranno a livelli elevati, il recente default del gruppo Signa non influirà troppo nel settore.

Tuttavia, la maggior parte delle società immobiliari dovranno intraprendere importanti rivalutazioni, per ristrutturare i propri bilanci, garantire la disponibilità di finanziamenti futuri e ridurre l’indebitamento (evitando così un default simile a Signa).

Adesso gli analisti si chiedono se la Germania farà, quindi, da pivot per il resto dei paesi europei in questo periodo poco entusiasmante tracciando un periodo poco roseo del real estate europeo o, come spesso è successo, riuscirà a reggere il colpo con un meticoloso auto-controllo, chiudendosi nel c.d. ‘orgoglio’ tedesco riuscendo a uscirne immune?

Autore Tiziano Berti

Associate

Milano

Tiziano.Berti@uniqlegal.it

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