Si tratta di un disegno di legge proposto negli Stati Uniti, sostenuto dall’industria musicale e volto ad obbligare gli sviluppatori a rivelare i materiali utilizzati per l’addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale.
Il Transparency and Responsibility for Artificial Intelligence Networks Act, presentato dal senatore Peter Welch, è una proposta di legge che consentirebbe al titolare dei diritti di ottenere dagli sviluppatori di intelligenza artificiale la conferma che i propri contenuti protetti da copyright siano stati o meno utilizzati per l’addestramento dello strumento di AI generativa.
Ciò affinché i creatori di contenuti possano ottenere i dovuti compensi e possano essere agevolati nella prova di detto utilizzo nell’ambito di giudizi avviati nei confronti degli sviluppatori (ossia nella prova della somiglianza tra il prodotto generato dall’intelligenza artificiale e il materiale protetto da copyright).
Sono note, infatti, le cause allo stato pendenti contro piattaforme di intelligenza artificiale, che si difendono, in buona sostanza, sostenendo di poter beneficiare della disposizione legislativa del fair use.
Il TRAIN Act si inserisce in un panorama sempre più ricco di proposte di legge americane volte a regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale.
Ulteriori disegni di legge, infatti, sono volti a rendere illegale l’uso di contenuti protetti per l’addestramento degli algoritmi di AI o a consentire di opporsi all’utilizzo della voce e/o dell’immagine in un deepfake di AI.
Ancora, sempre in tema di conoscibilità dei dati impiegati per l’addestramento degli algoritmi, ci eravamo già occupati del Generative AI Copyright Disclosure Act, un disegno di legge presentato dal deputato Adam Schiff.
La proposta è volta a obbligare chiunque crei un insieme di dati di addestramento per l’intelligenza artificiale ad inserire e ad aggiornare in un registro un rapporto dettagliato sui contenuti protetti da copyright eventualmente utilizzati, pena l’applicazione di significative sanzioni civili.
Ciò al fine di consentire, ex post, ai titolari dei diritti di eventualmente negare l’autorizzazione all’utilizzo delle proprie opere creative.
Queste iniziative sono certamente accomunate dal proposito di trovare un equilibrio tra la portata innovativa dell’intelligenza artificiale e la necessità di tutelare gli autori, gli artisti e gli altri creatori da un uso non autorizzato (e difficilmente controllabile) delle loro opere e testimoniano un’attenzione crescente su questi temi e sulla loro complessità.