23.07.2025 Icon

La SCIA può sanare la veranda abusiva?

Se avete un manufatto abusivo e sperate di salvarlo dalla demolizione con una successiva SCIA in sanatoria, non avete fatto i conti con la giurisprudenza.

Il Consiglio di stato, con la sentenza n. 6169/2025, ha confermato che l’intervento su un’opera abusiva non è sanabile neppure parzialmente: serve, infatti, un titolo legittimo e un provvedimento espresso.

Più nel dettaglio, i giudici hanno confermato la legittimità del diniego tacito del Comune all’istanza di accertamento di conformità ex art. 37 del d.P.R. 380/2001, proposta da un privato per lavori di manutenzione straordinaria eseguiti su una veranda di pertinenza.

L’appellante sosteneva che la veranda fosse stata realizzata prima del 1967, epoca in cui non era obbligatorio il titolo edilizio, e che l’intervento – consistente nella sostituzione degli infissi in ferro con muratura – fosse sanabile attraverso una SCIA in sanatoria. Di contro, il Comune aveva già emesso nel 2010 un’ordinanza di demolizione per l’intera struttura, ritenuta completamente abusiva e non contemplata dai titoli edilizi originari.

Nel rigettare l’appello, il Consiglio di stato ha chiarito alcuni principi rilevanti in materia.

Veranda abusiva e silenzio dell’amministrazione: SCIA o accertamento?

In primo luogo, ha confermato che l’istanza presentata non poteva considerarsi come una SCIA, ma come una richiesta di accertamento di conformità, alla quale non si applica il meccanismo del silenzio-assenso. Al contrario, il silenzio dell’amministrazione in questo caso si configura come silenzio-inadempimento, che non produce effetti favorevoli per il richiedente.

La prova dello stato legittimo dell’immobile spetta al privato

In secondo luogo, il Collegio ha ribadito che l’onere probatorio circa lo stato legittimo dell’immobile – incluse eventuali preesistenze risalenti a periodi anteriori all’obbligatorietà del titolo edilizio – grava sul privato, secondo il principio della “vicinanza della prova”. In questo contesto, la documentazione catastale, anche se menziona la veranda, non ha valore probatorio sotto il profilo urbanistico.

Sanatoria parziale esclusa: demolizione anche per modifiche secondarie

Infine, è stato confermato che un’opera dichiarata abusiva con provvedimento definitivo di demolizione non può essere oggetto di sanatoria parziale, neppure per interventi secondari come la sostituzione di infissi.

La sentenza si inserisce in un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, che limita fortemente l’efficacia automatica delle SCIA in sanatoria e riafferma la centralità del controllo pubblico in materia urbanistico-edilizia.

Autore Simone Mascelloni

Associate

Milano

s.mascelloni@lascalaw.com

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