Con la recente ordinanza n. 25200 del 19 settembre 2024, la Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi in tema di responsabilità del Comune in qualità di Custode ex art. 2051 c.c.
La vicenda riguarda la morte di un giovane che ha perso tragicamente la vita mentre scavalcava una recinzione appoggiandosi a un lampione privo di corpo illuminante in un piazzale antistante una scuola media.
La Corte chiarisce che la responsabilità del Comune, in qualità di custode ex art. 2051 c.c., è di natura oggettiva e prescinde dalla colpa dei suoi dipendenti. Questo principio sottolinea l’obbligo del Comune di garantire la sicurezza delle strutture pubbliche, indipendentemente dal comportamento specifico dei suoi funzionari.
I giudici di legittimità hanno poi osservato come l’assoluzione in sede penale dei funzionari comunali non preclude l’accertamento della responsabilità civile, data la diversa natura e i diversi criteri di valutazione tra i due ambiti.
Ritenendo provato il nesso causale tra la cosa in custodia e l’evento danno, la Corte conferma il diritto al risarcimento del danno.
La sentenza si inserisce nel solco della giurisprudenza consolidata in materia di responsabilità da cose in custodia, confermando l’orientamento rigoroso nei confronti degli enti pubblici. Particolarmente rilevante è il principio secondo cui la responsabilità del custode può essere esclusa solo dalla prova del caso fortuito o dalla dimostrazione del ruolo causale esclusivo della condotta del danneggiato o di un terzo.
La decisione sottolinea l’importanza della manutenzione degli impianti pubblici e la necessità per i Comuni di adottare misure preventive adeguate. Il fatto che il lampione fosse privo di corpo illuminante e in condizioni fatiscenti evidenzia una grave carenza nella manutenzione, che ha portato alla tragica conseguenza.
In conclusione, questa decisione della Cassazione rafforza la posizione dei cittadini nei confronti degli enti pubblici, imponendo a questi ultimi un elevato standard di diligenza nella gestione e manutenzione dei beni di loro proprietà.
15.10.2024
