Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha introdotto un pacchetto di misure per proteggere e valorizzare i marchi storici italiani, preservando il patrimonio culturale e commerciale che rappresentano. Questo intervento mira a garantire la continuità dei brand simbolo dell’eccellenza nazionale, anche in caso di cessazione delle attività o di disinteresse da parte delle imprese titolari.
La Legge per la valorizzazione del Made in Italy, in vigore dal gennaio 2024, aveva già previsto che il Ministero potesse subentrare nella titolarità di marchi di particolare interesse nazionale, ma non più utilizzati, per evitarne l’estinzione. Grazie al decreto ministeriale del 3 luglio 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 agosto, sono state delineate con maggiore chiarezza le modalità attraverso le quali il Ministero può acquisire questi marchi e renderli disponibili a nuovi investitori.
Due sono i percorsi principali per l’acquisizione dei marchi in disuso. Il primo riguarda le imprese titolari di marchi registrati o utilizzati da oltre 50 anni, che intendono cessare definitivamente la loro attività. In questo caso, l’impresa deve notificare al Ministero il progetto di cessazione almeno sei mesi prima della chiusura, specificando il destino del marchio. Se non vi sono piani concreti per cederlo a terzi, il Ministero può subentrare nella titolarità, acquisendolo a titolo gratuito.
Il secondo percorso si riferisce ai marchi non utilizzati da almeno cinque anni. In tali casi, il Ministero può avviare una procedura di decadenza per mancato utilizzo. Se l’ex titolare non dimostra di aver continuato a usare il marchio, questo può essere registrato nuovamente dal Ministero, che lo metterà a disposizione di imprese pronte a investirvi.
Al centro di questa iniziativa c’è la volontà di garantire trasparenza e sicurezza nella procedura di acquisizione dei marchi. Il decreto ministeriale stabilisce chiaramente i criteri e le modalità di attribuzione, creando un quadro di riferimento solido per le imprese interessate. Questo approccio non solo protegge i marchi storici, ma offre anche un’opportunità concreta di rilancio per le aziende, che possono accedere a brand di prestigio e contribuire così allo sviluppo economico nazionale. Le imprese hanno la certezza che il processo di acquisizione sarà gestito in modo equo e trasparente, permettendo loro di focalizzarsi sull’innovazione e sulla valorizzazione dei marchi.
Le imprese italiane e straniere che desiderano sfruttare questi marchi possono presentare al Ministero un progetto di investimento dettagliato, evidenziando i benefici economici e le ricadute occupazionali in Italia. In caso di più domande per lo stesso marchio, il Ministero condurrà un’analisi comparativa per assegnarlo a chi offre le migliori garanzie di sviluppo.
Una volta assegnato, il marchio sarà concesso tramite un contratto di licenza gratuita per una durata minima di dieci anni, rinnovabile. Durante questo periodo, l’impresa assegnataria sarà responsabile di tutti gli oneri relativi alla gestione del marchio, inclusi i rinnovi. Tuttavia, il Ministero si riserva il diritto di revocare la licenza nel caso in cui l’attività venga delocalizzata o cessata prima della scadenza.
In sintesi, queste nuove misure non solo rappresentano un’importante occasione per rivitalizzare marchi storici, ma pongono anche le basi per un ambiente commerciale più sicuro e trasparente. In un contesto che mira alla valorizzazione del Made in Italy, il rilancio di brand storici si traduce in opportunità commerciali significative e in un contributo prezioso allo sviluppo economico e sociale del Paese.