10.02.2025 Icon

I marchi d’impresa non sono solo quelli che ti immagini

Nel contesto di un mercato sempre più competitivo e dinamico, la scelta di registrare un marchio non convenzionale si configura come una decisione strategica di rilievo per le imprese. Fino a pochi anni fa, infatti, la normativa imponeva che il marchio fosse espresso in forma grafica, requisito necessario per la sua identificazione e registrazione. Con l’entrata in vigore della direttiva (UE) 2015/2436 e la successiva interpretazione fornita dalla sentenza della Corte di Giustizia nel caso Sickemann (C‑273/00), tale obbligo è stato eliminato, consentendo oggi la registrazione di segni che si manifestano in forme diverse, quali marchi sonori, tridimensionali, basati su colori, movimenti o, addirittura, su percezioni sensoriali quali quelle tattili, olfattive e gustative.

Questa evoluzione normativa ha aperto nuove possibilità per comunicare l’identità aziendale, permettendo alle imprese di sfruttare il marketing sensoriale per trasmettere emozioni e rafforzare l’indicazione d’origine del prodotto o servizio. La possibilità di registrare questi segni innovativi, tuttavia, è subordinata al rispetto di standard rigorosi: ogni segno deve essere rappresentato in maniera chiara, precisa, accessibile, intelligibile, duratura e oggettiva, come previsto dalla Prassi Comune CP 11 emanata il 14 luglio 2021 dagli uffici europei della proprietà intellettuale.

È altresì fondamentale che, qualora la rappresentazione del segno sia accompagnata da una descrizione, questa rimanga coerente e non estenda il campo di protezione definito esclusivamente dalla rappresentazione stessa. Pur offrendo nuove opportunità per il branding, l’ammissione dei marchi non convenzionali presenta alcune criticità. In particolare, la rappresentazione di segni basati su percezioni tattili, olfattive e gustative risulta ancora complessa a causa delle limitazioni tecnologiche attuali e della mancanza di standard internazionali riconosciuti, rendendo difficile per le autorità e il pubblico determinare con precisione l’ambito di protezione.

In definitiva, l’eliminazione dell’obbligo della rappresentazione grafica, sancita dalla normativa europea e dalle relative interpretazioni giurisprudenziali, ha consentito un approccio più flessibile alla tutela dei marchi, offrendo alle aziende l’opportunità di differenziarsi in maniera innovativa, pur tenendo conto della necessità di un continuo aggiornamento normativo al fine di garantire una protezione chiara ed efficace di questi segni distintivi.

Autore Roberto Plebani

Trainee

Milano

r.plebani@lascalaw.com

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