Allianz Trade ha recentemente pubblicato un Insolvency Report da cui emerge che nel 2025 le insolvenze aziendali raggiungeranno circa i 13.000 casi.
Tali previsioni, non solo confermano il trend di crescita registrato negli ultimi tre anni, ma stimano un volume di insolvenze aziendali superiore ai livelli fatti segnare nella fase pre-pandemica.
In particolare, la crescita sarà eterogenea interessando tutti i settori con quello del commercio, delle costruzioni ed il manifatturiero tra i più coinvolti.
Secondo gli analisti di Allianz la crescita delle insolvenze sarà provocata essenzialmente dai seguenti fattori:
- aumento delle start-up, vale a dire realtà imprenditoriali maggiormente soggette alle liquidazioni giudiziali;
- ad un possibile rallentamento degli sviluppi che sta conoscendo l’intelligenza artificiale;
- crescita economica debole cui si sommano condizioni di finanziamento restrittive e rischi settoriali nei comparti costruzioni e automotive.
In questo scenario, si inseriscono anche le valutazioni contenute nel rapporto Abi-Cerved 2025-2027 che stima una progressiva crescita del tasso di deterioramento del credito, destinato a toccare nel 2026 il 3% per poi stabilizzarsi al 2,9% nel 2027.
Scontato, ovviamente, rilevare come tale crescita riguarderà principalmente le microimprese e le PMI.
Previsioni che non appaino così peregrine, specie se si considera che nel corso del terzo trimestre dell’anno in corso il numero delle nuove liquidazioni giudiziali è stato pari a 1.899, registrando una lieve crescita (+1,1%) rispetto allo stesso periodo del 2024.
Numeri che, sebbene siano distanti rispetto a quelli del 2019, sono sintomatici di una economia in difficoltà.
24.06.2025