Parziale proroga per il Pin Inps. Da domani, infatti, è solo ai cittadini che non sarà più possibile adoperare il codice alfanumerico dell’Inps per i servizi online, dovendo necessariamente usare Spid, Cie e Cns. Imprese e professionisti, invece, potranno continuare a utilizzare il Pin, ma in via «temporanea ed eccezionale». Lo stabilisce l’Inps a risposta della richiesta dei consulenti del lavoro di prorogare sine die l’utilizzo dei vecchi Pin, in attesa del decreto che fisserà la data di transizione al nuovo sistema di accesso più sofisticato (Spid, Cie, Cns) per imprese e professionisti.
Innovazione digitale. La transizione al digitale, fissata a domani, è stata prevista dal dl n. 76/2020, convertito dalla legge n. 120/2020 (c.d. decreto Semplificazioni 2020), a seguito del quale, dal 1° ottobre 2020, l’Inps non rilascia più Pin per i servizi online. In particolare, al fine di assicurare una graduale transizione alle nuove credenziali (Spid, Cie e Cns), l’Inps aveva stabilito che l’accesso con il Pin da parte dei profili diversi dal «cittadino» venisse inibito dal 1° settembre e dal 1° ottobre ai profili «cittadino». Con il messaggio n. 2926/2021 (si veda ItaliaOggi del 27 agosto), però, l’Inps ha prorogato fino al 30 settembre la validità del Pin ai profili diversi da «cittadino». Da domani 1° ottobre, pertanto, sia agli utenti «cittadini» sia a quelli «non cittadini», il Pin Inps sarebbe dovuto diventare non più utilizzabile e l’accesso ai servizi online possibile solo con le credenziali Spid, Cie e Cns.
La richiesta dei consulenti. Con nota del 28 settembre, l’Ordine dei consulenti del lavoro ha chiesto all’Inps di prorogare la possibilità di utilizzo dei Pin da parte dei profili diversi dal «cittadino», cioè per le imprese e i professionisti (intermediari). Una richiesta basata sulle norme di riferimento, da cui emerge, come dettagliatamente annotano i consulenti, che il legislatore ha fissato la data limite del 30 settembre solo con riferimento alle credenziali dei profili «cittadini». Invece, con riferimento a imprese e professionisti, la decorrenza dell’utilizzo esclusivo di Spid, Cie e Cns è legata a una data che dovrà essere stabilita da uno o più dpcm, come prevede la legge, ad oggi non ancora emanati. Oltre questo, i consulenti chiedono la proroga a motivo di varie difficoltà tecniche, già segnalate, circa l’operatività dei subdelegati nella gestione del cassetto previdenziale e di altre funzionalità dedicate a vari adempimenti.
Proroga eccezionale. L’Inps vede la questione da diversa angolatura: la possibilità di dismissione dei Pin, anche per i profili diversi da «cittadino» (cioè imprese e professionisti) deriva dall’art. 32 del Gdpr, che chiede l’adozione di misure che garantiscano livelli di sicurezza adeguati al rischio. Comunque sia, l’Inps concede una «proroga temporanea ed eccezionale all’uso dei Pin a cui sono collegati profili per l’acceso ai servizi dedicati alle aziende e ai loro intermediari». Fino a quando non lo precisa; sicuramente «non oltre l’anno in corso».