L’operazione, così come stata immaginata adesso, permetterebbe di bypassare il filtro adottato dalle autorità britanniche, a cui spetta valutare qualsiasi operazione che comporti un’incremento della quota di News Corp in BSkyB. La razionalizzazione, tuttavia, non risponde solo a una logica interna alla società di Murdoch.
La concorrenza in Europa sta diventando sempre più dura e trovare sinergie è quasi un obbligo. Murdoch si è mosso quindi in anticipo rispetto ai grandi player televisivi, ai quali certamente la nascita di una piattaforma pay europea crea qualche preoccupazione. Sia per la forza negoziale che potrebbe avere nell’acquisto dei diritti, per lo sport o il cinema, sia per le potenzialità che avrebbe un big che nascerebbe dall’unione dei leader della pay tv in Gran Bretagna, Italia e Germania. Prendiamo per esempio i diritti per la Champions League, che Mediaset ha strappato proprio a Sky a partire dal 2015. Secondo la Corte di Giustizia europea i cittadini comunitari possono comprare l’abbonamento alla pay tv in qualunque Paese e poi guardare la tv dove vogliono. In teoria, quindi, una volta riunite le attività sotto il cappello di BSkyB, Murdoch, che ha i diritti per trasmettere la Champion in Inghilterra, potrebbe ritrasmettere i match in Italia sottotitolando il commento. Potrebbe farlo con lo sport come con le serie tv o i film.
Fedele Confalonieri è scettico sulla riuscita del progetto. «È molto ambizioso — secondo il presidente di Mediaset — parlare d’Europa quando in una parte del continente si va a cena alle 21.30 e in una alle 18.00, bisogna vedere…». Lo stesso Biscione tuttavia sta analizzando lo scenario e ha accelerato le riflessioni dopo che Telefonica in Spagna ha presentato un’offerta al gruppo Prisa per salire al 78% in Digital+, di cui Mediaset ha il 22%. Pier Silvio Berlusconi ha auspicato una collaborazione con i soci spagnoli, anche se lo stesso gruppo milanese sta cercando di creare una propria piattaforma paneuropea nella pay tv, aperta ad altri soci. Ma Mediaset España ha prima di tutto un diritto di prelazione sulla quota di Prisa in Digital+ e da qualche giorno sul mercato si parla di una controfferta allo studio. «È price sensitive — ha detto Confalonieri — non dico nulla».
Federico De Rosa