23.04.2014

Burgo prepara il Piano per rinegoziare il Debito

  • Il Corriere della Sera

Entro il compleanno numero 110, che ricorre il prossimo anno, dovrà aver rinegoziato il debito da quasi un miliardo di euro (950 milioni circa) contratto con tre grandi banche italiane, Intesa, Unicredit e Mediobanca con quest’ultima al 22% nel capitale, una quota che affianca la maggioranza del 50,59% in mano alla famiglia Marchi.
Scade nel 2015 la gran parte dell’esposizione con il sistema bancario delle ex Cartiere Burgo, fondate nel 1905 da un giovane ingegnere piemontese, Luigi Burgo, e oggi più note, anche in Europa, con il nome di Burgo Group. Per il produttore italiano di carta (e di energia, tecnologia, cellulosa ligninsolfonati) non è certo il primo passaggio critico nella sua lunga storia, che ha incluso anche la Borsa, ma certo per l’amministratore delegato Paolo Mattei si profilano mesi impegnativi. Il tavolo con le banche è già aperto e il clima dei primi incontri è stato definito «collaborativo» al quartier generale di Altavilla Vicentina.
Base della trattativa con i banchieri sarà il nuovo piano industriale atteso in tempi brevi, entro maggio. Ma forse già a fine mese, in occasione dell’approvazione del bilancio, potrebbero essere presentate le linee guida, obiettivi industriali e finanziari. I ricavi 2013 sarebbero in lieve flessione sui 2,5 miliardi dell’anno precedente e con essi anche il margine operativo lordo comunque pari a circa 100 milioni. Anche l’indebitamento ha subìto una riduzione sotto il miliardo a 950 milioni circa. La crisi del settore in tutto il mondo, l’assestamento del fatturato e la minor redditività del gruppo che conta stabilimenti anche all’estero non hanno impedito il recupero in alcune aree. Tra le buone notizie, il rafforzamento delle vendite di carta con legno per l’editoria.