18.10.2024 Icon

Accordi di separazione e tutela dei creditori

La Corte di Cassazione ha consolidato negli ultimi anni un orientamento che mette in discussione la stabilità degli accordi patrimoniali tra coniugi in sede di separazione, aprendo la strada a possibili azioni revocatorie da parte dei creditori. Questo approccio, che trova le sue radici in diverse pronunce recenti, ha importanti implicazioni nell’ambito del diritto di famiglia e della tutela dei creditori.

Il punto di partenza di questa evoluzione giurisprudenziale è il riconoscimento della natura negoziale degli accordi patrimoniali tra coniugi. Come affermato nella sentenza n. 15169 del 12 maggio 2022, tali accordi mantengono la loro natura contrattuale anche quando sono omologati o recepiti in una sentenza. Questo principio è fondamentale perché apre la porta alle “ordinarie impugnative negoziali a tutela delle parti o di terzi, anche dopo il passaggio in giudicato della sentenza che lo recepisce”.

La Corte ha esplicitamente affermato la possibilità di sottoporre ad azione revocatoria gli atti di trasferimento immobiliare effettuati in esecuzione degli accordi di separazione. Già nella sentenza n. 10443 del 15 aprile 2019, la Cassazione aveva stabilito che “l’atto con il quale un coniuge, in esecuzione degli accordi intervenuti in sede di separazione consensuale, trasferisca all’altro il diritto di proprietà […] su un immobile è suscettibile di azione revocatoria ordinaria”.

Questa decisione ha aperto la strada a una maggiore tutela dei creditori, permettendo loro di impugnare trasferimenti potenzialmente lesivi dei loro interessi.

Tuttavia, un aspetto cruciale è la necessità di una valutazione caso per caso. Non tutti i trasferimenti patrimoniali tra coniugi sono automaticamente revocabili. La Corte richiede un’analisi approfondita per determinare se l’accordo si inserisca in una più ampia sistemazione “solutorio-compensativa” dei rapporti patrimoniali tra i coniugi. Questo approccio mira a distinguere tra trasferimenti legittimi, che rispondono a reali esigenze di riequilibrio economico tra i coniugi, e quelli potenzialmente fraudolenti.

Questo orientamento giurisprudenziale richiede dunque una maggiore attenzione nella redazione degli accordi. Sarà dunque necessario documentare accuratamente le ragioni e le circostanze dei trasferimenti patrimoniali, per dimostrarne la natura “solutorio-compensativa” in caso di future contestazioni.

L’orientamento della Cassazione sulla revocabilità degli accordi patrimoniali tra coniugi rappresenta un importante sviluppo nel diritto di famiglia: da un lato, offre maggiori garanzie ai creditori e mira a prevenire accordi potenzialmente fraudolenti e, dall’altro, introduce elementi di incertezza nella definizione degli accordi di separazione.

Autore Ilaria Franciosa

Associate

Milano

i.franciosa@lascalaw.com

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