L’acquirente di una quota di s.r.l. dispone di due distinte azioni a tutela della propria aspettativa applicabili a seconda che il negozio in questione rivesta la forma del contratto preliminare o del contratto definitivo, posto che nel primo caso potrà agire per ottenere una sentenza costitutiva che produca gli effetti del contratto non concluso, mentre nel secondo caso l’azione esperibile dovrà volta all’ottenimento di una sentenza che accerti l’intervenuto trasferimento della quota.
In altre parole, nel caso di conclusione di un contratto preliminare, l’acquirente rimasto insoddisfatto potrà agire ex art. 2932 c.c. per ottenere una sentenza che gli trasferisca la quota che avrebbe acquistato qualora fosse stato concluso il contratto definitivo, mentre nel caso di stipula di un contratto definitivo, tale predetto rimedio non è esperibile e l’acquirente potrà agire per ottenere l’accertamento di un fatto (il trasferimento della quota) già intervenuto tra le parti.
Così si è pronunciato il Tribunale di Milano, Sezione Specializzata in materia di Impresa, con una sentenza pubblicata il 2 aprile 2024, emessa a definizione di un giudizio intrapreso da un soggetto che voleva ottenere una pronuncia di accertamento dell’avvenuto trasferimento, in suo favore, di una quota di una s.r.l., lamentando il rifiuto del cedente a presentarsi dinanzi al notaio per la stipula del contratto definitivo. La domanda veniva, tuttavia, rigettata sia per il tenore letterale della stessa (l’attore chiedeva, infatti, solamente l’accertamento di quei fatti che sarebbero stati alla base del trasferimento della quota e non del trasferimento in quanto tale) sia poiché il Tribunale rilevava che le parti avevano deciso, per fatti concludenti, di non dare esecuzione al contratto concluso.
Con la pronuncia in commento, il Tribunale coglieva l’occasione per distinguere i due diversi rimedi esperibili dall’acquirente di partecipazioni sociali, qualora non si perfezioni il trasferimento della partecipazione, a seconda che questi abbia concluso un contratto preliminare ovvero un contratto definitivo.
Nel caso in esame, come già riportato, l’attore chiedeva l’accertamento solamente di fatti giuridici “prospettati come presupposti della pronuncia costitutiva”, ma quest’ultima non veniva domandata dall’attore, il quale non chiedeva l’accertamento dell’intervenuto trasferimento della quota oggetto del contratto concluso con la convenuta.
Relativamente all’azione esperita dall’attore, il Tribunale rammentava che l’azione di accertamento ex art. 2932 c.c. consente a colui che la esperisce “di rispondere alla mancata stipula di un contratto a cui la controparte si era obbligata” consentendogli di ottenere una sentenza produttiva degli stessi effetti del contratto non concluso. Pertanto, detto rimedio giudiziale non “può avere ad oggetto meri fatti giuridici, bensì rapporti giuridici avendo come scopo quello di eliminare l’incertezza relativa alla [loro] esistenza, inesistenza o modalità”.
Conseguentemente, nel caso in commento, ove i fatti posti alla base della pretesa attorea erano pacifici, l’attore non avrebbe dovuto agire per l’accertamento di quei fatti, quanto piuttosto per far accertare l’intervenuto trasferimento della quota, dal momento che, come emergeva dagli atti e dai documenti di causa, il contratto concluso tra le parti era già definitivo, “con immediata efficacia traslativa” tra le stesse e, dunque, perfettamente produttivo di effetti tra dette parti, nonostante fosse privo della forma necessaria per la sua trascrizione presso il Registro delle Imprese.
Sul punto, il Tribunale ha, infatti, sostenuto che in caso di conclusione di un contratto definitivo di compravendita (di partecipazioni sociali) che non rivesta la forma richiesta per la sua trascrizione o la sua pubblicità, qualora il cedente si renda inadempiente rispetto all’obbligo di stipulare l’atto notarile di compravendita, l’acquirente non potrà avvalersi del rimedio di cui all’art. 2932 c.c., finalizzato alla pronuncia di una sentenza costitutiva, ma potrà “solamente” avviare un procedimento volto ad ottenere un’azione di accertamento.