Il workshop organizzato dalla Banca d’Italia e dalla CONSOB il 22 ottobre 2025, dedicato all’“Implementazione del MiCAR in Italia: l’autorizzazione dei crypto-asset service providers”, ha rappresentato un momento di confronto istituzionale rilevante sull’attuazione del Regolamento (UE) 2023/1114 (“MiCAR”), con particolare attenzione alle procedure autorizzative dei Crypto-Asset Service Providers (CASP) e agli impatti regolamentari sul sistema nazionale.
Le indicazioni della vigilanza
Le Autorità di vigilanza hanno precisato che la domanda di autorizzazione CASP può essere rigettata per incompletezza documentale, con la conseguente decadenza dal regime transitorio. La durata media stimata del procedimento è di circa cinque mesi, con obiettivo di completamento entro giugno 2026.
Dopo l’adozione del decreto attuativo, è stata diramata una comunicazione ufficiale agli operatori e pubblicata una guida operativa con riferimenti normativi e indicazioni metodologiche.
L’istanza deve essere corredata da una documentazione esaustiva su:
– assetto proprietario e governance;
– struttura organizzativa e sistema dei controlli interni;
– programma di attività e piani previsionali;
– presidi antiriciclaggio (AML) e sistemi informativi.
Le Autorità hanno segnalato criticità ricorrenti nella governance, tra cui legami familiari tra esponenti aziendali, assetti troppo semplificati e carenze nei sistemi di controllo. È stata inoltre richiesta una maggiore trasparenza sugli affidamenti a terzi e una più solida capacità patrimoniale e organizzativa.
Sul versante prudenziale, si è riscontrata una scarsa attenzione alla quantificazione delle spese fisse, alla composizione dei fondi propri e ai profili contabili.
Ad oggi si registrano 35 incontri congiunti tra operatori e Banca d’Italia su 45 richieste complessive. Dei circa 60 Virtual Asset Service Providers (VASP) presenti in Italia, 19 risultano già autorizzati in altri Stati membri. Le interlocuzioni formali sono diminuite: 7 pre-filing e 3 domande complete presentate.
Cripto-attività e presidi antiriciclaggio
L’applicazione del MiCAR comporta l’ingresso di nuovi soggetti obbligati alla normativa AML, con rischi specifici connessi alla natura decentralizzata e digitale delle operazioni in cripto-attività.
Le fasi di pre-filing hanno evidenziato carenze nei presidi AML, in particolare nei processi di identificazione a distanza, spesso non conformi alle linee guida EBA. Si è ribadita l’esigenza di adottare matrici di rischio calibrate e un monitoraggio costante delle transazioni, con attenzione ai wallet anonimi o self-hosted, che rappresentano punti di vulnerabilità.
Le verifiche dell’UIF hanno inoltre rilevato insufficiente conoscenza della normativa antiriciclaggio e difficoltà nell’individuazione di operazioni sospette. Tra il 2018 e il 2025, le segnalazioni di operazioni sospette (SOS) sono aumentate in modo significativo, con il 95% proveniente da VASP esteri nel 2022.
Contesto europeo: il ritardo dell’Italia
A livello europeo, al 15 ottobre 2025 risultano rilasciate 69 licenze CASP: 19 in Germania, 16 nei Paesi Bassi, 8 a Malta, 7 in Francia, 3 in Spagna, Lussemburgo, Cipro, Finlandia e Irlanda, 2 in Austria e 1 in Lituania e Slovenia.
L’Italia non ha ancora emesso alcuna autorizzazione, situazione che espone il mercato nazionale a rischi di delocalizzazione e perdita di competitività, in un contesto di mutuo riconoscimento delle licenze a livello UE.
L’approccio interno appare eccessivamente formalista e gravoso, con dossier autorizzativi che in alcuni casi superano le 2.000 pagine, determinando oneri sproporzionati per operatori di dimensioni medio-piccole.
4. Criticità normative e regolamentari
Le principali criticità segnalate da ItaliaFintech riguardano:
– la duplicazione regolatoria tra MiCAR e PSD2, che genera incertezza per gli operatori che offrono servizi ibridi di pagamento e tokenizzazione;
– il dualismo di vigilanza tra Banca d’Italia e CONSOB, con sovrapposizioni procedurali e oneri aggiuntivi;
– l’assenza di una disciplina specifica per il crypto-lending, attualmente privo di un quadro regolatorio armonizzato a livello europeo e nazionale.
Le proposte di Italia Fintech
L’associazione che tradizionalmente più rappresenta le aziende Fintech a livello istituzionale ha formulato alcune proposte di semplificazione e razionalizzazione:
- Digitalizzazione e standardizzazione delle istanze autorizzative CASP, al fine di ridurre duplicazioni e margini di incertezza interpretativa;
- Istituzione di tavoli tecnici permanenti di confronto tra Autorità e operatori, per garantire un dialogo costante e prevenire sospensioni procedimentali;
- Attuazione effettiva della fase di pre-filing, per migliorare la trasparenza e la prevedibilità dei processi;
- Partecipazione attiva al nuovo tavolo interistituzionale sulle cripto-attività, previsto nella legge di Bilancio 2026, con il coinvolgimento di MEF, GdF, CONSOB, Banca d’Italia e UIF.
Fiscalità delle cripto-attività
È stata manifestata perplessità in merito all’aumento al 33% dell’aliquota fiscale sui redditi da cripto-attività, misura ritenuta incoerente con l’obiettivo di attrarre investimenti nel settore digitale e in contrasto con le prassi degli altri Stati membri.
ItaliaFintech propone di uniformare la tassazione al 26%, analogamente agli altri strumenti finanziari, per assicurare un regime stabile, proporzionato e competitivo.
Conclusioni
Solo attraverso proporzionalità, flessibilità e dialogo istituzionale sarà possibile conciliare innovazione e stabilità, permettendo all’Italia di recuperare competitività e di assumere un ruolo di rilievo nel mercato europeo dei digital asset.
Un approccio pragmatico e collaborativo tra Autorità e operatori appare essenziale per garantire uno sviluppo ordinato e sostenibile del comparto delle cripto-attività nel rispetto dei principi di trasparenza, tutela del risparmio e integrità del mercato finanziario.
Si tratta di un ambito destinato ad assumere un ruolo sempre più centrale nell’economia finanziaria. Ne seguiamo con attenzione gli sviluppi, mettendo a disposizione la nostra esperienza per un confronto qualificato con operatori e istituzioni interessati ad approfondirne gli aspetti giuridici ed economici.
14.10.2025