Dopo lunga gestazione, il consiglio dei ministri vara il decreto legge per la sicurezza sul lavoro.
«Ci sono 500 milioni per abbassare le tariffe Inail alle aziende virtuose e 90 milioni per l’agricoltura», annuncia la ministra del Lavoro Marina Calderone, alludendo al meccanismo bonus-malus che premia le imprese che investono in salute e sicurezza. «Le misure del decreto sono ampie e con impatto alto: a regime peseranno per 900 milioni all’anno», aggiunge. La premier Giorgia Meloni aveva parlato il primo maggio di 650 milioni “freschi” già per il 2025.
Le nuove misure invece scatteranno solo nel 2026. «Impegno mantenuto, ci sono quelle risorse e altre: siamo molto orgogliosi», rivendica però Meloni sui social. «Ringrazio sindacati e imprese che non hanno mai fatto mancare il loro apporto».
La norma indica il «bilancio Inail» come fonte delle risorse, ma le quantifica solo la relazione tecnica: 503 milioni per il bonus-malus nel 2026, 518 nel 2027, 534 nel 2028, fino a 662 milioni dal 2035. Una misura strutturale, così come il taglio dei contributi agricoli da 90-100 milioni all’anno. I dettagli saranno definiti con decreto Lavoro-Economia su proposta dell’Inail entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto. Tempi dunque lunghi, ben oltre le promesse.
Pare legati a un confronto serrato sulla copertura tecnica proprio di questa norma. I soldi Inail ci sono. Ma a livello di indebitamento netto vanno coperti.
Nel frattempo, mentre il governo varava il decreto Sicurezza, si sono registrate tre nuove vittime del lavoro. Diego Lucchini, 23 anni, imprenditore agricolo del mantovano rimasto incastrato in un macchinario. Un operaio di 64 anni caduto con il cestello elevatore a San Benedetto del Tronto. Clemente Colella, 66 anni, agricoltore ed ex maresciallo, travolto da un tir nel Beneventano mentre era sul suo trattore. La contabilità dei morti avanza. Solo nei primi
otto mesi dell’anno l’Inail ne conta già 674.
Probabilmente le misure varate ieri non basteranno a fermare la strage. Molte richieste dei sindacati di questi anni vengono ignorate: stop ai subappalti a cascata, reato di omicidio sul lavoro, procura nazionale del lavoro, patrocinio gratuito alle famiglie delle vittime. Nel decreto ci sono invece novità operative. Come il “badge di cantiere” obbligatorio nei cantieri edili in appalto e subappalto, da estendere con decreto ad altri settori a rischio, laddove i
controlli dell’Ispettorato diventeranno «prioritari», soprattutto nei subappalti. Il badge avrà un codice anticontraffazione e sarà anche digitale, precompilato in automatico con dati presi dalla piattaforma Siisl del ministero – che incrocia domanda e offerta di lavoro – per tracciare presenze e regolarità contributiva. Si inasprisce poi la patente a crediti: cinque punti in meno (e non uno) per ogni lavoratore in nero. Sul fronte assunzioni, arrivano 300 nuovi ispettori del lavoro, 100 carabinieri nel Comando tutela lavoro, 55 addetti Inail. Stabilizzati i medici precari dell’Istituto.
Capitolo formazione: 35 milioni l’anno per progetti nelle aziende e nelle scuole, corsi tracciati nel fascicolo elettronico del lavoratore, regole comuni per l’accreditamento dei formatori. Per i percorsi scuola-lavoro l’Inail coprirà anche gli infortuni in itinere e sarà vietato impiegare studenti in attività ad alto rischio. Dal 2026 partono le borse di studio per superstiti: 3mila euro per primaria e medie, 5mila per le superiori, 7mila per l’università.
Per le attività ad alto rischio si introduce una nuova visita medica obbligatoria nei casi di sospetto uso di alcol o droghe del lavoratore («ragionevole motivo»). Il decreto poi prevede per le imprese che chiedono sgravi contributivi l’obbligo di pubblicare su Siisl offerte di lavoro conformi alle norme di sicurezza. Anche chi riceve i sussidi di disoccupazione Naspi, DisColl e Iscro deve mettere su Siisl curriculum e patti digitali entro 15 giorni, pena la decurtazione di un quarto della prima mensilità e poi la decadenza. Alla terza offerta di lavoro rifiutata scatta la revoca dell’assegno.