24.10.2025

Prada, fatturato a 4 miliardi “Armani? Non ci riguarda”

  • Italia Oggi

Prada chiude il diciannovesimo trimestre di fila con ricavi in crescita, Ferragamo interrompe il declino che va avanti dal 2019 e imbocca la via del rialzo, e le vendite nei negozi gestiti da Zegna nell’estate salgono del 9,1%.
I risultati migliori annunciati ieri sono quelli del Gruppo Prada, che batte le stime degli analisti chiudendo i primi nove mesi con un fatturato a parità di valute in aumento del 9% a 4,07 miliardi, dove Prada cala del 2% e Miu Miu cresce del 41%. Ferragamo dopo mesi negativi, tra luglio e settembre aumenta le vendite a parità di cambi dell’1,7% a 221 milioni, riducendo così il calo dei primi 9 mesi al 4,5% (o 695 milioni). Un successo che è merito delle vendite nei
negozi diretti (+2% nei 9 mesi) e delle borse (+0,6% nei nove mesi) che quasi pareggiano il fatturato delle scarpe. Infine Zegna grazie ai negozi di proprietà nel terzo trimestre, a parità di cambi, registra vendite in aumento del 3,6% a 398,2 milioni (e +0,2% a 1,32 miliardi nei primi nove mesi).
La Cina torna a riprendersi per Prada (non per Ferragamo) e ad arginare il calo per Zegna (-6% il terzo trimestre), ma la debolezza del dollaro lima i fatturati di tutti e tre i marchi, anche di chi a causa dei dazi ha gradualmente iniziato ad alzare i prezzi negli Usa.
«In Cina il peggio è passato – ha detto ieri l’ad di Prada Andrea Guerra – temo però che non vedremo in futuro i tassi di crescita che abbiamo registrato nell’ultima decade». Ma il gruppo affronta i prossimi mesi con fiducia dato che Prada nel terzo trimestre ha dimezzato il calo all’1%, e Miu Miu nonostante un paragone sfidante – come l’estate 2024 quando era cresciuta del 105% – ha fatto un altro balzo in avanti del 29%. «Prada è resiliente ed in miglioramento,
mentre Miu Miu ha registrato un altro trimestre solido e di crescita – ha detto Guerra –. C’è poi un ambito in cui in passato non siamo stati abbastanza coraggiosi, ed è quello dell’alta gamma.
Siamo credibili in quel segmento e lo stiamo dimostrando. La scorsa settimana abbiamo presentato a New York la nostra collezione di alta gioielleria Couleur Vivante e il successo è stato davvero eccezionale».
In attesa di rilevare Versace, su cui il management non ha voluto esprimersi in attesa degli ultimi via libera attesi «entro 15 giorni», Prada ha però escluso la possibilità di un investimento nel capitale di Armani. «Diciamo che non siamo stati invitati – ha risposto Guerra a chi gli chiedeva di un possibile coinvolgimento, magari al fianco di L’Oreal –. Guardiamo sempre a cosa succede in questo mondo e ai suoi brand. Abbiamo molto rispetto per Armani, ma oggi non considererei questa ipotesi realistica».