27.10.2025

Pmi con staffetta generazionale

  • Italia Oggi

Arriva la “staffetta generazionale” per il ricambio della manodopera in azienda. I lavoratori a tempo pieno che maturano la pensione negli anni 2026 e 2027, infatti, potranno optare per il part-time (tra il 25 e il 50%) in cambio dell’azzeramento delle trattenute contributive (9,19% della paga per massimo 3mila euro annui) a patto che il datore di lavoro assuma un giovane fino a 34 anni d’età, anche avvalendosi di incentivi. Lo prevede, tra l’altro, il ddl annuale sulle piccole e medie imprese all’esame della camera dopo l’approvazione del senato. La misura è riservata, appunto, alle pmi (vale a dire ai datori di lavoro fino a 50 dipendenti) e ai lavoratori del regime misto (in possesso, cioè, di contributi versati entro il 31 dicembre 1995).

Una misura sperimentale

La misura è introdotta in via sperimentale per gli anni 2026 e 2027 e per un massimo di 1.000 lavoratori. Interessa i dipendenti a tempo pieno e indeterminato di datori di lavoro privati che occupano fino a 50 lavoratori. Questi lavoratori possono accedere, fino alla decorrenza della pensione di vecchiaia o anticipata, al “tempo parziale incentivato per l’accompagnamento alla pensione”. Il part-time deve prevedere una riduzione dell’orario di lavoro compresa tra un minimo del 25 e un massimo del 50%, a tal fine concordando con il datore di lavoro, con atto avente data certa, le modalità di svolgimento della prestazione, anche attraverso clausole elastiche o flessibili riferite alla settimana o al mese. La possibilità di accesso al part-time agevolato è riservata ai lavoratori in possesso:

– di anzianità contributiva precedente al 1° gennaio 1996 (così da non rientrare nel regime contributivo delle pensioni, ma in quello retributivo o misto);

– dei requisiti utili a conseguire entro il 1° gennaio 2028 l’accesso alla pensione di vecchiaia o anticipata.

Le agevolazioni (ai lavoratori)

Accedendo al part-time, al lavoratore sono riconosciute le seguenti agevolazioni:

– la facoltà del cumulo dei periodi assicurativi per maturare una pensione;

– l’esonero del 100% della quota dei contributi a proprio carico (in genere è il 9,19%) sulla retribuzione effettivamente percepita (quindi sulla retribuzione ridotta dal part-time), per l’importo massimo di 3.000 euro annui, nel periodo dall’avvio del tempo parziale fino al 31 dicembre 2027 ovvero alla data effettiva di pensionamento, se anteriore;

– il riconoscimento, fino al 31 dicembre 2027 ovvero alla data effettiva di pensionamento, se anteriore, della contribuzione piena (su tutta la retribuzione, anche la quota ridotta per il part-time) ai fini della pensione.

Le condizioni

Le agevolazioni sono concesse a condizione che, per ciascun lavoratore aderente al part-time agevolato, il datore di lavoro assuma, contestualmente, a tempo pieno a indeterminato, un lavoratore d’età fino a 34, potendosi avvalere, per le nuove assunzioni, anche di incentivi.

Le altre misure

Il provvedimento introduce, inoltre, alcune novità in materia di sicurezza sul lavoro. La prima è per le pmi: l’Inail elaborerà modelli di organizzazione e gestione semplificati. Altra novità riguarda lo smart-working (o lavoro agile): per l’attività lavorativa prestata in luoghi di lavoro diversi da quelli del datore di lavoro, l’assolvimento di tutti gli obblighi di sicurezza, e in modo particolare di quelli sull’utilizzo di video terminali, è assolto dal datore di lavoro mediante la consegna, al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls), con cadenza annuale, di un’informativa scritta in cui individuare i rischi generali e quelli specifici.