Nell’autunno 2022 Google era stata presa in contropiede dal debutto di ChatGpt. Ma ora corre e fa paura a tutti nel mondo, sempre più centrale, dell’intelligenza artificiale. Prima il lancio di Gemini 3, il nuovo modello «più intelligente», che ha messo in allarme OpenAI. Poi un colpo diretto a Nvidia, l’azienda simbolo della rivoluzione AI, nel settore dei data center e dei semiconduttori. Martedì il titolo Nvidia è scivolato del 5% (recuperando poi terreno, anche ieri) quando si è diffusa la notizia che un altro colosso tech, Meta, sarebbe tra le realtà in trattativa per adottare i chip di Google, le Tpu (Tensor processing unit).
La mossa ha toccato qualche nervo scoperto nell’avveniristica sede californiana di Nvidia a Santa Clara. In una replica su X l’azienda del ceo Jensen Huang ha fatto i complimenti a Google («Hanno fatto grandi progressi nell’ambito dell’AI e noi continuiamo a fornire loro i nostri prodotti») ma poi ha puntualizzato: «Siamo una generazione avanti, gli unici in grado di eseguire tutti i modelli di AI ovunque venga effettuato il calcolo».
Nvidia finora era percepita come leader inattaccabile nell’hardware per l’AI, capace di cavalcare l’onda fino a toccare per prima, poche settimane fa, il traguardo dei 5.000 mila miliardi di dollari di capitalizzazione al Nasdaq. Il mondo guarda ai suoi chip Blackwell come al motore indispensabile per modelli AI sempre più assetati di capacità di calcolo (ed energia). Ma Google negli anni ha costruito un’alternativa, solida e sempre più potente. Le voci su Meta all’improvviso hanno fatto sembrare il dominio di Huang meno inscalfibile.
Nvidia utilizza da sempre le Gpu (Graphics Processing Units): nate per gestire la grafica dei videogiochi, sono processori incredibilmente potenti, ma anche flessibili. Le Tpu di Google invece sono chip progettati su misura per un compito specifico: l’apprendimento automatico e, in particolare, il deep learning basato su reti neurali. Meno versatili ma molto focalizzati ed efficienti, con un consumo energetico assai inferiore per i carichi di lavoro dell’AI.
I Blackwell di Nvidia sono potentissimi, ma costosi e affamati di energia, oltre che con una lunga lista d’attesa globale. Ecco perché le efficienti Tpu suonano molto interessanti: se Meta si alleasse con Google creerebbe un precedente molto pericoloso per «Mister 5 Trilioni» Huang.