Arthur Mensch guida Mistral AI, ritenuta l’unica realtà del Vecchio Continent e in grado di competere con OpenAI e Google. Sarà domani all’Italian Tech Week Arthur Mensch, 33enne amministratore delegato di Mistral AI, una delle startup più promettenti nel settore dell’intelligenza artificiale, è uno degli ospiti più prestigiosi dell’Italian Tech Week, al via domani alle Ogr di Torino.
Mistral AI, fondata in Francia insieme a due amici, è passata in poco tempo da scommessa ambiziosa a realtà di primo piano. La sua valutazione ha subito un’impennata dopo un recente round di finanziamento – da 1,7 miliardi di dollari – guidato da Asml Holding N.V., azienda olandese che fornisce le tecnologie chiave per la produzione di chip avanzati. Oggi Mistral vale 11,7 miliardi di dollari, ma il suo significato strategico va ben oltre i numeri.
È considerata l’unica vera candidata europea in grado di competere con le big tech americane e cinesi che dominano l’IA.
Arthur Mensch, in questo scenario, non è soltanto un giovane imprenditore di successo: è il volto di un’Europa tecnologica che non vuole restare indietro. Una terza via credibile nellacorsa globale all’intelligenza artificiale.
Tutto è iniziato a Sèvres, un tranquillo sobborgo appena fuori Parigi, dove Mensch è nato nel 1992, figlio di un uomo d’affari e di un’insegnante di fisica che gli ha trasmesso l’amore per la scienza. Durante l’adolescenza, il talento precoce di Mensch in matematica e informatica è diventato evidente. La formazione in scuole d’élite francesi – prima l’École Polytechnique e poi Télécom Paris – hanno accresciuto le sue capacità. Anni di studio culminati in un dottorato all’Università Paris-Saclay, dove Mensch si è specializzato nel deep learning applicato all’imaging cerebrale, unendo i suoi interessi per il calcolo e le neuroscienze. Nel 2019, Mensch ha trasferito le sue competenze nella Silicon Valley, entrando nei laboratori di Google DeepMind, uno dei centri più avanzati al mondo nel campo dell’IA. È qui che ha avvertito per la prima volta la tensione della ricerca nelle grandi aziende. Più Mensch avanzava in DeepMind (raggiunse il grado di Senior Research Scientist), più si sentiva frustrato dall’approccio lento e a porte chiuse delle grandi aziende tech.
Alla fine del 2022, con l’avvento di ChatGpt di OpenAI, Mensch ha intuito che c’era una nuova opportunità di costruire velocemente un’azienda da zero. Insieme a Guillaume Lample e Timothée Lacroix, due ex compagni di studi diventati ricercatori nel team IA di Meta, è rientrato in Francia per fondare, nella primavera del 2023, Mistral AI. Avrebbero preso una strada opposta a quella delle big tech per cui avevano lavorato: l’apertura.
La loro scommessa è stata immediatamente premiata: l’azienda di appena quattro settimane, senza prodotto e con meno di una dozzina di dipendenti, si è assicurata 105 milioni di euro in finanziamenti seed, il più grande round iniziale mai realizzato in Europa per una startup. Nel giro di una notte, la giovane impresa è stata valutata circa 240 milioni di euro. Gli investitori – tra cui l’ex Ceo di Google Eric Schmidt – facevano a gara per sostenerla. Talenti provenienti da
grandi aziende tecnologiche si mettevano in fila per entrarci. A renderla così attraente era la sua filosofia open source. Su questi princìpi, Mistral ha costruito i suoi primi modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), l’architettura alla base delle capacità più rivoluzionarie dell’intelligenza artificiale generativa. Nell’autunno del 2023 ha rilasciato la sua prima
creazione: Mistral 7B, un modello compatto ma sorprendentemente performante, con “solo” 7 miliardi di parametri. In un settore all’epoca dominato da giganti come Gpt-4 – che poteva contare su 100 trilioni di parametri – Mistral 7B sembrava piccolo. Ma proprio questo era il punto: dimostrare che un modello ben addestrato, pur con risorse più contenute, poteva competere con sistemi molto più grandi. Il lancio è stato sobrio: Mensch ha optato per un
semplice post sul social X con un link per scaricare i pesi del modello, quelle istruzioni “interne” che il sistema ha imparato durante l’addestramento e che guidano il suo comportamento.
Sorprendentemente, Mistral 7B ha conquistato in fretta la fiducia della comunità di sviluppatori: era veloce, leggero, economico da eseguire ed estremamente efficace per le sue dimensioni. Mensch ha attribuito quel successo iniziale alla concentrazione assoluta e all’agilità del team. Nessuno ha preso un giorno di vacanza per quattro mesi, mentre il
modello veniva sviluppato. Il gruppo che lo ha costruito era volutamente ristretto: secondo Mensch «i team di IA che inventano cose sono sempre composti da 4 o 5 persone che lavorano in perfetta sincronia».
A dicembre 2023 – appena otto mesi dopo la sua fondazione – Mistral aveva già rilasciato una versione migliorata del suo modello e chiuso un secondo round di finanziamento da 417 milioni di dollari, diventando all’istante uno degli unicorni europei più rapidi di sempre. E, di fatto, l’alternativa a ChatGpt. Oggi l’azienda è menzionata accanto a OpenAI, Google e Anthropic nella corsa all’IA. E può contare sulla potenza di calcolo di Microsoft, con cui Mensch ha stretto un accordo nel 2024. Ma la terza via che Arthur Mensch vuole percorrere si allontana dai modelli della Silicon Valley. Nonostante le cifre miliardarie, al centro della visione di Mistral resta un impegno forte verso l’open source.
«Non vedo alcun rischio nell’apertura dei modelli – ha detto Mensch a chi gli chiedeva dei potenziali pericoli –. Vedo solo benefici».