05.04.2024

Imprese compatte di fronte alle grandi sfide internazionali

  • Il Sole 24 Ore

C’è un filo rosso che lega i commenti arrivati ieri dal mondo degli industriali dopo la designazione di Emanuele Orsini al vertice di Confindustria. Ed è una trama che batte soprattutto su due tasselli, “unità” e “compattezza”, su cui convergono molte delle riflessioni formulate al termine del Consiglio generale di Viale dell’Astronomia. A rimarcarle per primi sono due past president di Confindustria, Emma Marcegaglia e Luigi Abete, che parlano entrambi di «bella giornata» prima di evidenziare il clima di rinnovato dialogo e unità su cui ieri ha insistito molto lo stesso Orsini nelle prime dichiarazioni consegnate alla stampa subito dopo la votazione.

«Sono contenta perché Confindustria ha ritrovato compattezza e unità e questa è la cosa più importante dopo una campagna pesante, molto mediatica, complicata», scandisce Marcegaglia a valle della designazione. «Il fatto che siamo ricompattati tutti con convinzione su Orsini, va bene, credo vada evidenziato che Edoardo Garrone ha fatto un atto secondo me importante perché ha reso possibile il fatto che ci siamo riuniti. Le sfide sono enormi, di geopolitica, di economia, l’inflazione, l’Europa da ripensare. Confindustria può avere un ruolo importante solo se è unita e compatta».

Un concetto, quest’ultimo, su cui si sofferma anche Luigi Abete («c’è stato un ottimo clima»), non prima di indicare che la decisione di Garrone «è stato un gesto di alta sensibilità associativa e di grande prospettiva strategica». Orsini, aggiunge Abete, «avrà adesso la responsabilità e la libertà di farsi la squadra liberamente perché l’hanno eletto tutti quelli che l’hanno voluto eleggere senza avere nessun tipo di condizionamento. Siamo fiduciosi che insieme alla squadra metta a punto un programma articolato e funzionale e poi gli daremo una mano nei prossimi quattro anni».

Lo sguardo, insomma, è già rivolto alle prossime sfide che attendono il nuovo vertice. «Non è solo un cambio di presidenza, ma un cambio di fase. Nelle intenzioni del nuovo presidente c’è sicuramente la consapevolezza che bisogna andare a un cambiamento importante sia della missione sia dell’organizzazione di Confindustria», è il commento di Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico. Mentre Leopoldo Destro, numero uno di Confindustria Veneto Est, pone l’accento «sui valori di lealtà, unità e compattezza che devono contraddistinguere il nostro operato» e «che dovranno obbligatoriamente essere rimessi al centro per contare sempre di più sui tavoli nazionali ed europei».

Per Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, «in una fase storica molto complessa sarà fondamentale che i prossimi anni siano incentrati su confronto e unità d’intenti per tutelare la forza dell’industria italiana, espressione di un paese solido, operoso e intraprendente, con una delle più competitive economie reali a livello internazionale».

Di «giornata importante» parla, invece, il past president dei giovani di Confindustria, presidente di Confindustria Piemonte e di Anitec-Assinform, Marco Gay, convinto che «la Confindustria riparte e ripartirà per la costruzione di quelli che saranno i prossimi quattro anni». E da Giorgio Marsiaj, numero uno degli industriali torinesi, arriva la disponibilità a collaborare con il nuovo presidente. «Siamo pronti a fornire tutto il nostro supporto di competenze e relazioni».

A Orsini sono poi indirizzati i complimenti delle territoriali della sua Regione di provenienza, l’Emilia-Romagna. «Siamo certi che avere una rappresentanza emiliana al vertice dell’associazione darà la possibilità di portare le migliori pratiche del nostro modello al servizio del Paese», dice Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia. Sulla stessa linea anche la numero uno di Confindustria Emilia-Romagna, Annalisa Sassi. «La capacità di dialogo e la concretezza che caratterizzano la nostra regione sono un valore per il Paese».

Sulle capacità del nuovo vertice si sofferma anche Angelo Camilli, presidente di Unindustria, che sottolinea la «grande soddisfazione» per la nomina di Orsini, «le cui qualità personali e imprenditoriali sono un’ulteriore garanzia per affrontare con determinazione le grandi sfide per il sistema delle imprese e per il Paese». Mentre Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell’Unione Industriali di Napoli, auspica «che Orsini possa rilanciare con forza la priorità Mezzogiorno, come fondamentale leva per la crescita dell’intero Paese».

Al neo presidente designato giungono infine gli auguri di buon lavoro di FederlegnoArredo, di cui è stato al timone («siamo certi che, insieme alla squadra che si appresta a formare, saprà mettere al centro della sua azione anche le istanze di una filiera che ben conosce»), e quelli di Confalberghi che, con la presidente Maria Carmela Colaiacovo, ne elogia «la visione ampia e plurale».