L’economia mondiale è più «resiliente» del previsto nonostante l’incertezza e le profonde trasformazioni geopolitiche, tecnologiche, commerciali, demografiche, ha detto Kristalina Georgieva, la direttrice del Fondo Monetario Internazionale presentando la Global Policy Agenda a Washington. I motivi: politiche e istituzioni più forti; adattabilità del settore privato. Ma restano rischi legati all’inflazione, al debito pubblico, alla crescita lenta. Le priorità sono tre: primo, aiutare il settore privato con riforme interne che permettano di promuovere l’innovazione; secondo, i Paesi devono agire «con determinazione» con «aggiustamenti fiscali» per garantire la sostenibilità del debito e ricostituire le riserve fiscali. Questi aggiustamenti devono essere orientati alla crescita e a preservare la coesione sociale: nel caso in cui sia giustificato un supporto discrezionale a favore di soggetti gravemente colpiti da situazioni di difficoltà, «esso dovrebbe essere temporaneo, mirato e compensato da risparmi in altri settori». Terzo, ridurre gli squilibri globali: i «Paesi con surplus eccessivo come la Cina dovrebbero maggiore affidamento sulle domanda interna e stimolarla. Quelli con deficit eccessivi come gli Usa agire per ridurli e incentivare i risparmi privati». Nel G7 «abbiamo da una parte Usa, Francia e Italia, dove c’è bisogno di consolidamento dei conti. E la cosa buona è che tutti riconoscono questa necessità. Ci sono poi Paesi in una posizione migliore, come il Canada e la Germania».
Hi-tech
Gli investimenti boom nell’AI potrebbero contribuire al Pil tra lo 0,1 e lo 0,8%
I dazi di Trump non hanno finora portato all’aumento temuto dell’inflazione (sono stati assorbiti dalle aziende di import-export e ci sono stati aggiustamenti nelle catene di approvvigionamento), ma la relativa calma è stata infranta la scorsa settimana quando la Cina ha imposto nuove restrizioni all’export delle terre rare e Trump ha risposto con dazi del 100%, un tema sollevato al G7 dei ministri delle finanze. «Gli americani hanno posto un tema molto serio, hanno chiesto a tutti gli altri di fare riflessioni» ha osservato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti spiegando che le soluzioni «non sono semplici». Georgieva ha detto a Bloomberg: «Il nostro messaggio a tutti è: state calmi. E alla Cina è: fate attenzione, non provocate altri Paesi». Ha notato comunque che solo tre dei 191 paesi (Usa, Cina e Canada) hanno scelto l’aumento dei dazi. Sul boom degli investimenti nell’Intelligenza artificiale negli Usa, Georgieva dice che potrebbe contribuire alla crescita globale tra lo 0,1 e lo 0,8%, ma anche aumentare il gap tra Paesi ricchi e poveri. Per affrontare gli shock futuri, la Bce è ben posizionata, dice la presidente Christine Lagarde, che ha sottolineato: «Abbiamo un mercato interno che resta la più grande economia del mondo ma ci siamo inflitti una barriera dopo l’altra che impresa e imprenditori devono superare».