I timori di una bolla dell’intelligenza artificiali sono evaporati nel pomeriggio newyorkese. I risultati trimestrali di Nvidia, il gigante mondiale dei microchip, hanno superato le previsioni del mercato azionario. Nvidia ha chiuso con un utile di 31,91 miliardi di dollari il terzo trimestre dell’anno fiscale, con un aumento del 65% su base annua, trainato dal settore dei data center.
La compagnia registra un fatturato trimestrale di 57 miliardi di dollari, con un aumento del 62%. I risultati hanno offerto una panoramica della domanda di chip che sono stati al centro del boom dell’intelligenza artificiale. E fornito segnali agli investitori su quanto fossero più o meno fondate le preoccupazioni sulle valutazioni elevate. Nvidia è stata tra i titoli tech in rialzo anche prima che i dati uscissero, con le azioni salite del 2%. Alphabet, la società madre di Google, è balzata del 3% durante la seduta. Le preoccupazioni legate alla spesa massiccia dei Big Tech per l’IA hanno contribuito a più giorni di ribassi, mentre investitori di alto profilo hanno liquidato le partecipazioni. Da oggi gli analisti torneranno a interrogarsi sulla velocità di crescita del mercato dei data center e dei servizi cloud collegati dell’intelligenza artificiale e meno su una possibile correzione a breve.
L’inquietudine era cresciuta per il fatto che aziende come Amazon stanno aumentando l’indebitamento per finanziare le loro ambizioni sull’IA proprio mentre la Federal Reserve sembra pronta a frenare i tagli ai tassi di interesse. I verbali della riunione di ottobre della Fed hanno mostrato che i dirigenti erano più divisi del solito: hanno abbassato i tassi di interesse anche se alcuni membri avevano messo in guardia dal fatto che tassi più bassi potrebbero ostacolare gli sforzi per raffreddare l’inflazione. «Nel discutere l’orientamento a breve termine della politica monetaria», si legge nei verbali, i membri del Federal Open Market Committee «hanno espresso opinioni fortemente divergenti su quale decisione politica sarebbe stata più appropriata nella riunione di dicembre». «La maggior parte – continua il documento – ha ritenuto che ulteriori adeguamenti al ribasso dell’intervallo obiettivo per il tasso sui fondi federali sarebbero stati probabilmente appropriati, dato che il comitato si è orientato verso una posizione politica più neutrale nel corso del tempo, anche se alcuni di questi hanno indicato che non ritenevano appropriata un’altra riduzione di 25 punti base nella riunione di dicembre». Numerosi partecipanti hanno ritenuto che un «ulteriore abbassamento dell’intervallo obiettivo per il tasso sui fondi federali potrebbe essere appropriato a dicembre se l’economia si evolverà come previsto nel periodo tra una riunione e l’altra». Molti, però, hanno suggerito che, in base alle loro prospettive economiche, «sarebbe probabilmente opportuno mantenere invariato l’intervallo obiettivo per il resto dell’anno».
Questa visione potrebbe cambiare oggi, quando il mercato riceverà il rapporto sull’occupazione di settembre, il primo grande dato pubblicato da quando il blocco del governo ha ritardato gli aggiornamenti.
20.11.2025
I conti Nvidia battono le attese Wall Street sostenuta dai chip
- La Repubblica