Arruolare i sindacati italiani nella battaglia per modificare il percorso verso il 2035 e salvare non solo il motore termico, ma tutto il sistema industriale europeo collegato alla produzione di auto. Con questa missione il nuovo ad di Stellantis, Antonio Filosa, ha incontrato i leader delle diverse sigle metalmeccaniche ieri pomeriggio a Torino: «Gridiamo all’Europa che l’Europa si sta sbagliando, non c’è tempo da perdere». Comparto che vale tra il 7 e l’8% del Pil e
13 milioni di posti di lavoro.
Il primo confronto a pochi giorni dall’annuncio dei 13 miliardi di investimenti negli Usa. E non manca l’occasione per dare una buona notizia per l’Italia, anche se il quadro rimane complicato e Filosa rimarca che per immaginare nuovi piani di sviluppo in Europa e in Italia è necessario che Bruxelles cambi regole. «Faremo 400 assunzioni per lo stabilimento di Mirafiori per sostenere lo sviluppo produttivo della nuova Fiat 500 ibrida con l’avvio del secondo turno a partire dal mese di febbraio del prossimo anno». Ingressi che si vanno ad aggiungere a quelli annunciati lo scorso anno nell’ingegneria di Torino e nel sito di Atessa.
L’ultima infornata di operai a Mirafiori, intorno ai 150 addetti, è legata all’avvio della 500 elettrica, nel 2020, ma per la Fiom le ultime assunzioni dirette e stabili risalgono al 2005-2006.
Filosa conferma il Piano Italia: «Solido e confermato». Lo dimostrano i lanci della 500 ibrida, la cui produzione inizierà a novembre, e della nuova Jeep Compass nelle prossime settimane a Melfi. «Non è abbastanza, ma è tutto quello che potevamo fare considerato il contesto.
Dobbiamo risolvere insieme il problema della regolamentazione».
L’ad di Stellantis, costruttore che ha come primo azionista Exor che controlla Repubblica, affronta la questione nel giorno in cui von der Leyen scrive ai leader europei di «voler anticipare a fine anno la revisione del regolamento» che prevede, nel 2035, la vendita solo di auto elettriche nuove. «Stiamo valutando il ruolo dei carburanti a zero e basse emissioni nella transizione verso un trasporto su strada a zero emissioni oltre il 2030, come gli e-fuel e i biocarburanti avanzati», ha aggiunto la presidente della Eurocommissione che ricorda il principio della «neutralità tecnologica».
L’ad Filosa, accompagnato dal neo responsabile Europa Emanuele Cappellano, spiega che in Nord America sono flessibili, mentre in Europa il «quadro normativo è complesso, genera incertezze e non aiuta». Il manager italiano dice che «l’aver imposto obiettivi così stringenti in un così breve lasso di tempo ha spiazzato sia la domanda che l’offerta». Sono necessarie misure che «incoraggino il rinnovo del parco auto» e sostengano «il segmento delle city car».
Le 400 assunzioni «sono un buon segnale», sottolineano Ferdinando Uliano della Fim-Cisl, Rocco Palombella della Uilm e Roberto di Maulo della Fismic-Cofsal, ma la Fiom-Cgil con Michele De Palma dice che serve «un testa coda per invertire la direzione degli ultimi anni che nell’incontro non c’è stato». Tutti i sindacati auspicano un cambio di rotta a livello Ue e Di Maulo auspica un patto tra «governi, produttori e sindacati per salvare l’auto in Europa».