Questo è un impegno concreto per il nostro territorio e soprattutto un atto di speranza nel futuro». John Elkann, presidente della Ferrari, racchiude in una frase il significato dell’iniziativa presentata ieri a Maranello dalla casa del Cavallino: un polo di istruzione, formazione permanente e ricerca scientifica, che nasce proprio in casa Ferrari, ma che guarda ben oltre quei confini.
Si chiama M-Tech Alfredo Ferrari, come il primogenito prematuramente scomparso del fondatore, partirà nel 2029, quando il marchio di Maranello celebrerà i suoi cento anni, e — spiega Elkann — «punta a formare una nuova generazione di ragazze e ragazzi per le esigenze del ventunesimo secolo. Siamo in una fase storica dove ci stiamo evolvendo da un mondo industriale a un mondo tecnologico nel quale la possibilità di dare attrezzi, saperi, conoscenze è fondamentale per creare quelli che saranno gli innovatori di domani».
C’è il territorio, naturalmente, dietro e attorno questo nuovo polo, e dunque «daremo nuovi strumenti alle persone di Maranello, della Motor Valley, dell’Emilia Romagna. Ma non solo».
L’offerta formativa è infatti assai varia, così come le persone a cui è destinata: una scuola pubblica come l’attuale Itis Alfredo Ferrari che traslocherà nel nuovo complesso a disposizione della comunità, una sede della Muner, l’università della Motor Valley, i corsi della Its Maker Academy e ancora programmi di aggiornamento e riqualificazione professionale per chi già lavora. «L’ambizione — spiega ancora Elkann — e che chi studia all’M-Tech abbia poi la possibilità di contribuire a creare il futuro qui come in altri posti, senza limitarsi a questo territorio; e al tempo stesso che ci sia la possibilità di venire da tutto il mondo a formarsi qui, rafforzando ancora di più questo tessuto produttivo». Una scuola “glocal”, insomma, proprio come il marchio della Ferrari: «Questo luogo nasce per essere integrato appieno sul territorio, senza tracciare un confine preciso con l’esterno, e contribuirà a rafforzare il profilo di Maranello come centro di ingegno e di sapere tecnologico. Ha un’impronta locale e un’ambizione globale».
«Seguendo l’esempio di Enzo Ferrari, che a Maranello fondò una scuola per la formazione tecnica — dice ancora Elkann — vogliamo portare avanti la sua visione lungimirante, convinti che l’istruzione sia la chiave per costruire un futuro migliore». E per farlo, oltre e più «del luogo fisico, conta soprattutto il valore delle persone e dell’apprendimento».
Il presidente della Ferrari ci tiene a sottolineare «l’impegno colossale» che unisce la stessa casa automobilistica, la generosità della Ferrari Foundation statunitense, che vede gli appassionati del Cavallino impegnati in iniziative benefiche, e gli enti locali, visto che tra l’altro la palestra del nuovo polo — aperta alla comunità — sarà a carico della Regione Emilia Romagna; e poi l’apporto di competenze della Fondazione Agnelli nel progettare un’edilizia scolastica destinata a far circolare il più possibile idee ed esperienze. Anche per questo il polo nasce non accanto all’officina, ma con le diverse officine al centro: «Si tratta di un ecosistema di apprendimento continuo che unisce scuola e industria. Si verrà qui per studiare e fare, pensare e creare», con la convinzione che solo l’innovazione costante può assicurare un vantaggio competitivo. E che «la scuola, che simboleggia il futuro», porta con sé anche un messaggio concreto di ottimismo «che rifiuta la narrazione autolesionista» di un’Europa sempre più difficile per l’industria.
20.11.2025
Ferrari, un polo per l’istruzione Elkann: “Scommessa sul futuro”
- La Repubblica