Da
Basta navigare a vista sulla politica monetaria dell’euro e decidere i tassi «riunione per riunione». Fabio Panetta, governatore di Bankitalia e componente del board Bce, auspica «un approccio più tradizionale e lungimirante, in linea col nostro orientamento a medio termine». E che sui tassi «si passi a un territorio neutrale o, se necessario, espansivo», per rianimare l’Europa stagnante. Il banchiere, parlando agli studenti dell’università Bocconi, ha chiesto «il coraggio di un ritorno al futuro». La filosofia forward looking fu adottata nel 2013 con l’annuncio di tassi bassi a lungo. Ma è finita con «gli shock eccezionali del 2022-2023», che hanno portato il carovita al 10%. Ora i rincari «stanno svanendo e l’inflazione europea non solo è più bassa, ma anche meno volatile di quanto non sia stata per molto tempo».
«L’area dell’euro ha compiuto un lungo e storico viaggio per leterrae incognitae , iniziato subito dopo la pandemia. Il ritorno alle mappe è una buona notizia, ma a livello globale le tensioni geopolitiche sono elevate e gli sviluppi politici in diversi paesi difficili da prevedere. La crescita globale attesa dall’Fmi è ai minimi storici, e l’economia dell’area euro è stagnante: il +0,4% del terzo trimestre 2024 ha fornito un po’ di tregua dopo due anni di stagnazione, ma la crescita attesa è circa l’1% nel 2024, e il malessere del manifatturiero è confermato dal fatto che la produzione industriale cala da due anni ed è sotto i livelli pre-pandemia». Che fare? «Primo: con l’inflazione vicina all’obiettivo e la domanda interna stagnante non servono più condizioni monetarie restrittive. Dovremmo concentrarci sulla lentezza dell’economia: senza una ripresa sostenuta, l’inflazione rischia di andare sotto l’obiettivo, aprendo scenari difficili da contrastare per la politica monetaria».
Per Panetta «il concetto di tasso neutrale è sfuggente, ma probabilmente oggi ne siamo molto lontani». La Bce un mese fa ha tagliato i tassi al 3,25%, l’inflazione è al 2% e il tasso neutrale, che non stimola né frena l’economia, si colloca nell’area del 2,5%. «Abbassare i tassi sotto il livello neutrale al minimo del ciclo è una ricetta standard, a cui sia la Bce che la Fed hanno aderito in passato», ha aggiunto.