10.11.2025

Con Unicredit i Falck tornano al dividendo

  • La Repubblica

A quattro anni dalla cessione avventa nell’autunno del 2021 da parte di Falck della quotata Falck Renewables all’Infrastructure Investment Fund di Jp Morgan, la omonima dinastia imprenditoriale milanese non ha ancora
individuato una nuova mission industriale e/o finanziaria. La famiglia Falck fondò il gruppo siderurgico nel 1908 per poi riconvertirlo e cederlo, con una plusvalenza di oltre 1,2 miliardi di euro a fronte di un incassato complessivo di
1,54 miliardi.
Il maxi assegno del fondo di Jp Morgan finì allora alla cassaforte di famiglia denominata Finmeria che vedeva il capitale ripartito per il 36,1% a Federico Falck e per il 9% alla moglie Elisabetta Guicciardini, mentre le altre quote erano suddivise all’1,9% ciascuno fra i tre nipoti figli del defunto fratello Alberto (Alessandro, Enrico e Elisabetta) e tutti e tre partecipavano in egual misura al veicolo Ac possessore del restante 49 per cento. Post vendita, Finmeria fu oggetto di scissione e scomparve e così le azioni Falck finirono per il 32,9% alla nuova Afl di Federico e consorte e per il restante 39,8% alla Ac, ridenominata Larry, dei tre nipoti.
Il bilancio del 2024 di Falck è stato appena depositato e, a fronte di un attivo di 45 milioni e un patrimonio netto di 34,2 milioni, vede un conto economico che s’è chiuso segnando un utile progredito anno su anno da 1,8 milioni a 5,1 milioni. Ciò almeno ha consentito di distribuire ai soci una cedola di 4 milioni mentre lo scorso anno gli azionisti erano rimasti a bocca asciutta. Ma va segnalato che l’utile del 2024 è solo frutto della plusvalenza di 4 milioni maturata quando i Falck hanno deciso di approfittare della corsa del titolo e di vendere sul mercato tutte le loro 174mila azioni di Unicredit, incassando complessivamente 6,1 milioni.
La società presieduta da Enrico Falck oggi possiede solo un asset in liquidazione, il 24,7% di Palermo Energia Ambiente e peraltro lo scorso anno la società ha versato 3 milioni ad Aeroporti di Roma, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione che aveva respinto il ricorso di Falck (assieme a Webuild) nei confronti di AdR per un vecchio contenzioso. L’unico investimento fatto lo scorso anno rientra in bilancio tra le attività non immobilizzate e si tratta dell’acquisto per 36 milioni di un portafoglio obbligazionario costituito da emissioni corporate high yield e corporate investment grade con scadenza non superiore ai 5 anni e che hanno garantito cedole per 1,2 milioni. «Nel prossimo esercizio – conclude la relazione sulla gestione – proseguirà l’attività di valutazione di nuove opportunità di investimento, iniziata a seguito della cessione della partecipazione di controllo in Falck Renewables».
La scissione della cassaforte assegnò, oltre alle azioni Falck, ad Afl depositi bancari per oltre 420 milioni e alla Larry per 525 milioni. E in questo caso ai piani alti è stata presa qualche decisione d’investimento più coraggiosa. La Afl di Federico ha chiuso il 2024 con un utile salito anno su anno da 8,8 milioni a 14,8 milioni, di cui 7,5 milioni distribuiti come cedola (meglio di quella di 5
milioni erogata lo scorso anno). Ma quel che più conta, su un patrimonio netto di 460,7 milioni, è il controvalore delle immobilizzazioni finanziarie, balzato da 40,7 milioni a 262 milioni per una serie di investimenti in club deal e fondi di private equity che hanno acquisito quote in diversi settori industriali, italiani e non, dai nutrienti animali di origine naturale (Awp) a una piattaforma di diagnostica (Rad-x), dalla bulloneria (Bulloneria del Toce) alla segnaletica stradale (Sias), dalla logistica (Midolini Group) ai sistemi di protezione (Dierre).
In portafoglio ci sono poi piccole quote di Aion Healthspan e Cutiss (healthcare), oltre a 168 milioni di asset non immobilizzati composti in primis da obbligazioni corporate (79,2 milioni) e titoli di Stato (58,7 milioni). Scelte simili anche per gli investimenti di minoranza sono state fatte dalla Larry, che ha un patrimonio netto di 575 milioni e ha chiuso il 2024 con un utile salito anno su anno da 12,7 milioni a 17,7 milioni. Guardando alle controllate, oltre a quelle specializzate in agricoltura (Agri Larry), immobili (Larry Re) e nautica (Sailing Larry), la parte preponderante è rappresentata dagli asset non immobilizzati che valgono oltre 322 milioni. Anche in tal caso è prevalsa la prudenza perché le obbligazioni pesano per oltre 260 milioni.