30.10.2025

C’è posta per Bending acquistata anche Aol

  • La Repubblica

Bending Spoons non alza il piede dall’acceleratore. Dopo la piattaforma Vimeo (rilevata a settembre per 1,38 miliardi di dollari), a ottobre la società milanese porta a casa anche Aol. Diventa italiano, dunque, lo storico fornitore di servizi
email che toccò l’apice della notorietà nel 1998. Ventisette anni fa, Tom Hanks e Meg Ryan si conoscono in una primordiale chat proprio grazie ai servizi di Aol. Siamo nel romanticissimo film “C’è posta per te”.
Non è nota la cifra che Bending Spoons pagherà al venditore Apollo Global Management (proprietario anche di Yahoo!) per aggiudicarsi Aol. Bending Spoons – almeno questo è noto – ha concluso un pacchetto di finanziamento
del debito da 2,8 miliardi di dollari che servirà per questa e altre acquisizioni (nel pool di istituti anche Banco Bpm, Intesa, Unicredit e JP Morgan che è inoltre advisor dei venditori). Il Wall Street Journal scrive che almeno 1,5 miliardi di dollari serviranno alla società milanese per mettere le mani su Aol.
Abbastanza chiare sono le motivazioni dell’operazione Aol. Luca Ferrari, amministratore delegato e cofondatore di Bending Spoons, dice al riguardo:

«Secondo le nostre stime, Aol è uno dei dieci provider di posta elettronica più utilizzati al mondo, con una base di clienti altamente fidelizzata da circa 8 milioni di utenti attivi al giorno e 30 milioni al mese». Bending Spoons – che
controlla anche Evernote, Meetup, WeTransfer – promette investimenti di lungo periodo dentro Aol. L’investimento, insomma, non avrebbe carattere speculativo: «Noi non abbiamo mai rivenduto ad altri imprese che abbiamo
rilevato». Bending Spoons, quindi, è convinta di comprare un’azienda vitale, non certo un dinosauro dell’era giurassica di Internet.
Aol conserva diverse fonti di ricavi. Il servizio email offre anche servizi a pagamento, come LifeLock per la protezione dai furti di identità; LastPass per gestire al meglio le proprie password; e infine McAfee Multi Access come antivirus. Aol è inoltre un portale di notizie (con pubblicità) che fa numeri non trascurabili. Da giugno ad agosto del 2025, Similarweb gli attribuisce 239 milioni di visite mensili, di media.
Aol genera circa 400 milioni di dollari di utili annui (al lordo di interessi, tasse, ammortamenti e svalutazioni). Il fatturato viaggia oltre i 500 milioni di dollari.