Brembo porta al 17,8%, nel terzo trimestre, l’incidenza dell’Ebitda (da 149,7 a 161,9 milioni, +8,2%) sul fatturato. Un risultato – in parte legato all’avvio dell’operatività dei più recenti investimenti infrastrutturali – in forte crescita rispetto ai dati del secondo trimestre e superiore alle indicazioni fornite a inizio anno. Sulla distanza dei nove mesi l’Ebitda margin sale al 16,6%, risultato che porta il gruppo bergamasco a confermare la guidance per l’intero 2025, che fissa l’obiettivo di un livello «superiore al 16%». Chiuderà in calo del 2%, invece, nelle previsioni, il fatturato. Nel terzo trimestre i ricavi sono stati pari a 909 milioni, in calo dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre nei primi nove mesi il fatturato è stato di 2,790 miliardi (-4,7%). Il titolo ieri è scattato in Borsa dopo la pubblicazione dei risultati, con un recupero del 9,22% che l’ha portato sulla soglia dei 10 euro, vicino ai massimi annuali.
«Immaginiamo che il 2025 si possa concludere su livelli simili a quelli del 2024 – precisa il presidente esecutivo Matteo Tiraboschi -. Il risultato del terzo trimestre è legato al fatto che l’operatività di alcuni nuovi stabilimenti, nell’area Nafta ad esempio, sta andando a regime. Abbiamo spesato minori costi di ramp up e in generale siamo stati molto attenti nella gestione dei costi, pur mantenendo saldi gli investimenti in R&D. Credo che il gruppo abbia la capacità di generare un Ebitda importante anche nei prossimi mesi, portandoci a confermare gli obiettivi iniziali».
Nel dettaglio, i conti dei primi nove mesi si sono chiusi con un utile netto di 162,8 milioni, in calo del 17,4% rispetto ai 197,2 milioni dello stesso periodo del 2024, a fronte però di un balzo del 58,9% nel terzo trimestre, con un risultato netto di 65 milioni. L’Ebitda sale a 462,8 milioni (-7,6%), l’Ebit è di 255,9 milioni (-15,3%). Nel periodo in esame sono stati realizzati investimenti netti per 291,4 milioni, di cui 14,2 milioni per incrementi di beni in leasing. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2025 si attesta a 847,2 milioni di euro, in riduzione di 88,3 milioni rispetto al 30 giugno 2025. Confermati 400 milioni di investimenti per l’intero anno e un indebitamento di circa 780 milioni.
«L’andamento del terzo trimestre riflette un contesto di mercato ancora complesso a livello globale – aggiunge Tiraboschi -. Il settore dell’alto di gamma, che è il nostro riferimento principale, è quello che sta soffrendo maggiormente». A livello geografico nell’ultimo trimestre le vendite sono cresciute del 2% in Italia, del 9,6% in Francia, del 2,4% in Uk, sono calate in Germania del 4,7%. L’India è scesa dell’1,8%, la Cina del 9,4%, il mercato nordamericano del 9,1%. «I prossimi mesi restano difficili – spiega Tiraboschi – e saranno importanti anche per capire se sul mercato americano, dopo l’applicazione dei dazi, ci sarà una contrazione delle vetture e delle motociclette prodotte in Europa ed esportate oltreoceano. I nostri numeri – aggiunge – confermano comunque la solidità del gruppo: pur avendo realizzato un programma di buyback e continuando il nostro piano di investimenti strategici, abbiamo ridotto l’indebitamento. Abbiamo inoltre completato l’espansione della capacità produttiva della jv in Germania e Italia per i dischi carboceramici ad alta tecnologia, oltre a lanciare la prima pinza in alluminio riciclato».