A chi fa capo il 9% del capitale di Bper che JP Morgan due giorni fa ha annunciato di detenere per conto di clienti? Il 5% dovrebbe fare capo a Unipol, azionista al 19,9%. Si tratterebbe della quota in derivati che la compagnia aveva “prenotato” ma che ora non intende più esercitare, come annunciato la settimana scorsa dal ceo del gruppo assicurativo Matteo Laterza alla luce dell’Offerta pubblica di scambio lanciata sul 100% capitale della Popolare di Sondrio (che sta per ricevere il via libera della Bce).
Ma chi detiene il restante 4% del capitale di Bper custodito nei forzieri di JP Morgan? Si tratta di tanti pacchetti azionari frazionati che sono stati girati alla banca americana in vista dello stacco del dividendo del gruppo emiliano avvenuto lunedì scorso? O invece l’intera quota del 4% fa capo a un unico soggetto?
Secondo fonti finanziarie interpellate da Il Sole 24 Ore, in Borsa è diffusa la sensazione che quel pacchetto azionario faccia capo a UniCredit. Fonti ufficiali del gruppo guidato dal ceo Andrea Orcel ieri sera hanno reagito all’indiscrezione con un «no comment».
Alcuni mesi fa Il Sole 24 Ore aveva dato conto che UniCredit aveva acquistato direttamente e tramite strumenti derivati una quota del 9% della Popolare Sondrio, partecipazione che poi stando alle fonti ufficiali sarebbe scesa sotto il 3 per cento.
Il pacchetto azionario di Bper che farebbe capo a UniCredit è conseguenza di un vecchio progetto, ormai tramontato, di conquistare le due banche partecipate da Unipol? O si tratta invece di una nuova opzionalità, tra le tante aperte dal ceo di UniCredit, nel caso in cui dovesse tramontare il barcollante tentativo in corso di conquista di BancoBpm? La prima ipotesi appare la più probabile, secondo vari osservatori, poiché l’assetto azionario di Bper – tra Unipol, Fondazione Sardegna e altri soci minori – esclude in partenza operazioni ostili ed ogni aggregazione può avvenire solo in modo concordato.
La verità la conosce solo lo stesso Orcel, oltre ovviamente al cda di UniCredit che come ha detto il presidente Pier Carlo Padoan è unito e compatto, che si sta muovendo nel risiko finanziario come un giocatore che posiziona più fiches sui vari tavoli da roulette del casinò confidando di vincere almeno una delle varie partite a cui partecipa.
La lista delle partecipazioni azionarie acquisite nell’ultimo anno da UniCredit è lunga e comprende il 9,9% della banca tedesca Commerzbank (elevabile al 29,9% tramite derivati), il 6,5% delle Assicurazioni Generali, quote attorno o poco sotto il 3% in Popolare Sondrio, Bper e Mediobanca. A cui si aggiunge l’Ops da su BancoBpm.