Via libera alle domande per il bonus mamme 2025. Se presentate tempestivamente — l’Inps prevede una finestra temporale di 40 giorni, fino al 7 dicembre — arriverà a Natale, altrimenti entro febbraio dell’anno prossimo se presentata entro il termine ultimo del 31 gennaio 2026. Il bonus, che vale 40 euro mensili per l’intero anno 2025, spetta a tutte le mamme lavoratrici: dipendenti (escluse domestiche), autonome e anche professioniste, con almeno due figli, e con reddito da lavoro (non il complessivo) del 2025 non superiore a 40 mila euro. Il bonus non spetta, invece, alle mamme lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato con tre o più figli, perché fruiscono dell’altro bonus mamme, consistente nell’esonero dalla trattenuta contributiva mensile in busta paga (il 9,19% della retribuzione). A spiegarlo è l’Inps nella circolare n. 139/2025.
Un aiuto alle mamme. Il «nuovo bonus mamme» (come lo ha battezzato l’Inps) ha sostituito la c.d. decontribuzione mamme che, prevista dalla Manovra 2025 (legge n. 207/2024), non è mai diventata operativa. Il dl n. 95/2025 ha rinviato l’operatività al al 2026 e ha previsto il nuovo bonus mamme in sostituzione per l’anno 2025. La bozza di Manovra 2026 prevede l’ulteriore rinvio di un anno della decontribuzione (dal 2026 al 2027), nonché l’incremento del bonus mamme da 40 a 60 euro mensili per l’anno 2026.
Il «nuovo bonus mamme». Il nuovo bonus mamme, relativamente all’anno 2025, spetta a tre condizioni: numero di figli; attività di lavoro; reddito da lavoro. Innanzitutto, per aver diritto al bonus, la lavoratrice deve essere madre:
a) con due figli il più piccolo dei quali d’età inferiore a 10 anni,
b) con tre o più figli il più piccolo dei quali d’età inferiore a 18 anni.
Nel calcolo dei figli si tiene sempre conto anche di quelli adottati o in affidamento preadottivo. Il requisito del numero di figli deve sussistere al 1° gennaio 2025 o può essere perfezionato entro il 31 dicembre 2025.
Attività di lavoro. La lavoratrice madre, in secondo luogo, deve essere titolare di rapporto di lavoro dipendente, pubblico o privato, con esclusione del lavoro domestico; oppure deve essere una lavoratrice autonoma iscritta a qualunque gestione previdenziale dell’Inps, compresa la gestione separata, o a qualunque cassa professionale. Hanno diritto al bonus anche le lavoratrici intermittenti o in somministrazione. Il diritto al bonus sussiste nei soli mesi di vigenza del rapporto di lavoro nell’anno 2025, con esclusione dei periodi di sospensione. Per le lavoratrici autonome, il bonus spetta solo per i mesi d’iscrizione alla cassa o fondo di riferimento nell’anno 2025. Per le lavoratrici iscritte alla gestione separata, spetta per i periodi di effettiva attività lavorativa di competenza dell’anno 2025. Sono escluse le lavoratrici madri con tre o più figli per i mesi in cui sussiste, anche in parte, un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Queste lavoratrici hanno diritto, fino al 31 dicembre 2026, all’esonero (100%) dei contributi pagati in busta paga (in genere pari al 9,19%). Il rapporto di apprendistato è considerato un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Requisito economico. Infine, il diritto al nuovo bonus mamme spetta se la somma dei redditi da lavoro, autonomo o dipendente, rilevanti ai fini del calcolo delle imposte per l’anno 2025, non supera 40.000 euro.
Al via le domande. Il nuovo bonus mamme è erogato dall’Inps a domanda dell’interessata da presentare, online, entro 40 giorni dalla data di pubblicazione della circolare, cioè dal 28 ottobre a 7 dicembre. Con la domanda va indicata anche la modalità di pagamento prescelta tra accredito su c/c con Iban o un con bonifico domiciliato. Le lavoratrici che perfezionano i requisiti successivamente a tale data, possono presentare la domanda entro il 31 gennaio 2026. Il bonus, che è pari a una somma non imponibile ai fini fiscali e contributivi, né rilevante ai fini Isee di 40 euro mensili, per le mensilità spettanti da gennaio a novembre sarà erogato a dicembre in unica soluzione.
Il bonus sarà erogato a dicembre, precisa l’Inps, compatibilmente con la data di presentazione della domanda, altrimenti entro il mese di febbraio 2026 se presentata in tempo non utile all’erogazione di dicembre 2025, comunque entro il 31 gennaio 2026, per un importo mensile di 40 euro per un massimo di 12 mensilità.