Bhp ha rinunciato all’acquisizione di Anglo American dopo l’ennesimo rifiuto da parte della rivale. Il colosso minerario australiano, che aveva contattato recentemente il cda di Anglo American per un nuovo tentativo, ha riferito che «non considererà più una combinazione tra le due società» e che ora «si concentrerà sul proprio portafoglio esistente. Sebbene Bhp continui a credere che una combinazione con Anglo American avrebbe avuto forti meriti strategici e creato un valore significativo per tutti gli stakeholder, è fiduciosa nel potenziale altamente interessante della propria strategia di crescita organica».
La dichiarazione è arrivata in risposta ad alcune indiscrezioni di Bloomberg, secondo cui Bhp aveva tentato un ulteriore approccio per l’acquisizione di Anglo American negli ultimi giorni. Quest’ultima però aveva respinto la proposta, giudicandola non all’altezza della fusione concordata con la canadese Teck Resources.
Non è la prima volta che Bhp prova ad acquisire Anglo American. Il primo tentativo risale all’aprile del 2024 e prevedeva un parziale spezzatino della società, con la cessione da parte di Anglo delle partecipazioni in due aziende quotate in Sudafrica. Anglo American, che è arrivata a rifiutare fino a tre offerte da Bhp, aveva definito la proposta «opportunistica» e «troppo bassa», con «elementi di incertezza e complessità» oltre che «significativi rischi di esecuzione».
Da allora la compagnia mineraria con sede a Londra ha avviato un piano di ristrutturazione aziendale, che prevede la vendita di alcune attività meno strategiche, come il platino, per rifocalizzarsi su rame e minerali di ferro. In settembre Anglo American e la canadese Teck Resources hanno concordato di fondersi per dar vita a uno dei maggiori produttori mondiali di rame, con un valore di mercato di 53 miliardi di dollari (46 mld euro). Il nuovo tentativo di Bhp è arrivato, in effetti, proprio mentre gli azionisti di Teck Resources e di Anglo American si apprestano a votare per una fusione multi-miliardaria.