Lo scorso 5 novembre la Commissione Europea ha dato ufficialmente il via ai lavori per definire un codice di buone pratiche sulla marcatura e l’etichettatura dei contenuti generati dall’AI.
Un passaggio fondamentale per costruire un ecosistema digitale più trasparente, affidabile e tutelante per tutti gli utenti.
In un momento storico in cui testi, immagini, video e audio creati dall’AI sono sempre più difficili da distinguere da quelli reali, diventa essenziale sviluppare standard tecnici chiari, strumenti operativi e linee guida condivise. L’AI Act già prevede obblighi di trasparenza, ma la Commissione punta ora a fornire un framework pratico che supporti i fornitori di tecnologia nel rispettarli in modo uniforme e verificabile.
Il codice, sviluppato da esperti e sottoposto a consultazione pubblica, offrirà standard per la marcatura dei contenuti AI per prevenire abusi e rafforzare la fiducia digitale: le regole, applicabili da agosto 2026, completeranno il quadro UE sull’AI generativa e guideranno le future best practice.
Un codice di condotta volontario sarà sufficiente per arginare i rischi dei deepfake oppure serviranno presto regole vincolanti?
Per scoprire di più leggi l’articolo a cura di Antonio Ferraguto e Elisa Varisco, Partner e Senior Associate del Gruppo.