Sulla base di quanto previsto dall’AI Act, la Commissione UE ha pubblicato il Codice di buone pratiche per i fornitori di sistemi di AI per finalità generali e il Modello di sintesi dei contenuti utilizzati per l’addestramento dei modelli di AI per finalità generali.
I modelli di AI per finalità generali
Ci siamo già occupati delle previsioni, contenute nel Regolamento europeo sull’AI, riguardanti i modelli di AI per finalità generali (general purpose AI o GPAI) e, più in particolare, la necessità di aumentare la trasparenza sui dati utilizzati nelle fasi di pre-addestramento e addestramento di detti modelli, mediante la messa a disposizione, da parte dei fornitori, di una sintesi sufficientemente dettagliata dei contenuti utilizzati per l’addestramento.
A tal proposito, come noto, i modelli di AI per finalità generali si vedono sottoposti, a far data dal 2 agosto 2025, ad obblighi di documentazione dettagliata, comprendenti anche la provenienza e la tipologia dei dati di addestramento.
Il Codice di buone pratiche
In conformità a quanto previsto dalla normativa europea, è stato pubblicato il Codice di buone pratiche per i fornitori di sistemi di AI per finalità generali, previsto dall’art. 56 AI Act e volto proprio a disciplinare gli obblighi entrati in vigore lo scorso 2 agosto.
Il Codice (Code of practice for general purpose AI models) indica delle linee guida rivolte ai fornitori in materia di trasparenza e diritto d’autore e, pur essendo uno strumento a partecipazione volontaria, potrebbe diventare un importante elemento di valutazione dell’affidabilità delle imprese che decidono di aderirvi.
Il Modello di sintesi dei contenuti utilizzati per l’addestramento
È stato, altresì, pubblicato il Modello di sintesi dei contenuti utilizzati per l’addestramento dei modelli di AI per finalità generali, previsto dall’art. 53.1 lett. d) AI Act, che fornisce appunto un modello e delle dettagliate istruzioni che i fornitori dovranno seguire per predisporre la prevista sintesi sufficientemente dettagliata dei contenuti utilizzati per l’addestramento.
Ciò all’ovvio fine di rendere noti i contenuti utilizzati per l’addestramento ai titolari dei diritti, così che questi ultimi possano agire per far valere i propri diritti.
Verso un equilibrio tra AI e copyright
Pare, dunque, esserci oggi una maggiore attenzione al tema della tutela del copyright in relazione all’addestramento dei sistemi di AI, quantomeno con riferimento allo scenario europeo, anche attraverso un’autoregolamentazione potenzialmente in grado di contribuire alla ricerca di un equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela dei titolari dei diritti.
14.11.2025