Con la delibera n. 454/2025/R/eel del 21 ottobre 2025, ARERA ha introdotto modifiche e integrazioni alla disciplina relativa agli impianti essenziali nel settore elettrico, ridefinendo i criteri per la remunerazione e i corrispettivi applicabili ai regimi ordinari e alternativi per l’anno 2026.
Per servizi essenziali, ARERA si riferisce a quei servizi di pubblica utilità regolamentati dall’Autorità (qui riferiti solo all’energia elettrica, ma ci si può riferire anche alla fornitura di gas, acqua, rifiuti e telecalore) che garantiscono la continuità della fornitura, l’efficienza e la tutela dei consumatori.
Il provvedimento si inserisce nel quadro delle determinazioni dell’Autorità volte a garantire equilibrio tra sicurezza del sistema elettrico, sostenibilità economica e corretta remunerazione degli operatori.
Nell’ambito della sua attività ordinaria di aggiornamento tecnico-normativo, l’Autorità determina, con cadenza annuale, un corrispettivo a reintegrazione dei costi di generazione per ciascun impianto ritenuto ammesso all’elenco degli impianti essenziali.
Nell’occasione di tale appuntamento annuale, si è colta l’occasione di effettuare un intervento di attualizzazione della disciplina alle mutate esigenze economiche-sociali.
I punti principali della Deliberazione sono volti a:
- definire il “quadro regolatorio generale per l’anno 2026”;
- allineare i regimi speciali a quelli ordinari, ossia adeguare nella remunerazione che interesserà il 2026 i “parametri tecnico-economici rilevanti ai fini dell’applicazione dei meccanismi di remunerazione alternativa” degli impianti essenziali “al regime tipico, al fine di garantire coerenza e trasparenza nella determinazione delle componenti economiche”;
- conseguentemente, assicurare che i costi riconosciuti rispecchino i valori effettivi di mercato e incentivino comportamenti efficienti;
- e pertanto, evitare distorsioni concorrenziali e garantire parità di trattamento tra operatori con caratteristiche analoghe.
L’obiettivo dichiarato della delibera, infatti, rappresenta un passo importante per assicurare che i meccanismi di riconoscimento economico siano coerenti con il principio di equità e con le finalità di efficienza del sistema elettrico.
Da ultimo, preme sottolineare che, le modifiche introdotte pongono alcune questioni di rilievo: la necessità di assicurare una transizione graduale per gli impianti già soggetti a regimi precedenti, una spinta all’efficienza di tutti gli impianti, la compatibilità delle nuove regole con gli impegni contrattuali in essere e la possibile incidenza sulle procedure di mercato e sui costi di dispacciamento, soprattutto per gli utenti finali.
In questo contesto, nella fase attuativa della Deliberazione il rispetto del principio di proporzionalità assume un ruolo centrale, ma dovrà essere certamente evitato che le innovazioni regolatorie si traducano in effetti e oneri eccessivi per gli operatori del sistema e per gli utenti finali.
23.10.2025