19.06.2025 Icon

Chi inquina, paga: come cambieranno le tariffe per i rifiuti urbani

Con la Deliberazione 56/2025/R/RIF del 18 febbraio 2025, l’Arera, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti, ha dato impulso al processo di modifica del TICSER – Testo integrato corrispettivi servizio gestione rifiuti, nell’ottica di garantire alla normativa di settore la concreta adesione al principio cardine europeo “pay as you throw”.

Inserendosi in un contesto sempre più votato alla sostenibilità e al riciclo, l’Autorità ha coinvolto gli Operatori di settore al fine di adottare i provvedimenti più idonei ad un intervento di primo riordino in materia di articolazione dei corrispettivi nel servizio di gestione dei rifiuti urbani, maggiormente uniformi e aderenti al principio “chi inquina paga”.

E, segnatamente, con il documento per la consultazione 248/2025/R/RIF5 del 10 giugno 2025, l’Arera ha individuato nello specifico tre aree di intervento prioritarie rivolte rispettivamente: 1) ad adeguare i criteri di articolazione tariffaria al mutato contesto socioeconomico nonché al paradigma emergente di economia circolare; 2) ad introdurre strumenti volti a minimizzare i potenziali effetti distorsivi nell’allocazione dei costi nell’ambito della struttura dei corrispettivi e tra le diverse categorie di utenza; 3) a valorizzare le attività di misura, strumento primario non solo per la responsabilizzazione dell’utenza in quanto contribuisce a garantire una maggiore “corrispondenza” della tariffa, ma anche per lo sviluppo industriale dell’intero settore.

In altre parole, l’Autorità ha prospettato una nuova struttura “quadrinomia” della tariffa, introducendo le componenti di “Decoro urbano”, “Accesso al servizio”, “Raccolta differenziata e Recupero” e “Raccolta del residuo e Smaltimento”. Detta ripartizione delle entrate tariffarie coincide con le principali attività che costituiscono il servizio di gestione dei rifiuti urbani, enucleando profili strettamente fiscali, quale la componente “Decoro urbano”, nonché aspetti correlati all’attività di produzione dei rifiuti urbani quali step iniziali delle filiere di recupero, enfatizzando il binomio tra attività virtuose da una prospettiva ambientale – legate al ciclo della raccolta differenziata e del recupero – rispetto alle operazioni legate allo smaltimento dei rifiuti.

Nelle intenzioni dell’Autorità, emerge chiaramente l’ulteriore obiettivo di superare il persistente divario tra Nord e Sud evidenziato anche dal PNRR che prevede infatti investimenti che mirino all’adozione di strumenti atti a ridurre le disparità regionali nei tassi di raccolta differenziata, nella capacità impiantistica ed in relazione agli standard qualitativi esistenti, con l’obiettivo dichiarato di colmare il ritardo rispetto al raggiungimento dei nuovi obiettivi previsti dalla normativa europea e nazionale.

L’ultima edizione del Rapporto Rifiuti Urbani di Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del 2024, rileva infatti che sia in materia di raccolta differenziata che di riciclaggio dei rifiuti organici, persistono gravi divergenze tra le tre diverse aree geografiche. Al Nord, infatti, il tasso di raccolta differenziata è pari al 73,4%, ridotto al 62,3% del Centro e al 58,9% nelle regioni del Mezzogiorno, che si pongono al di sotto dell’obiettivo legislativo del 65% fissato al 2012.

Anche dal punto di vista del riciclaggio dei rifiuti organici, sempre Ispra osserva come, “nonostante i progressi conseguiti negli ultimi anni in tema di recupero delle frazioni organiche, i dati mostrano ancora un importante divario tra le regioni del Nord e quelle del Centro-Sud che risentono dei notevoli ritardi con cui si sta delineando il processo di rinnovamento della rete impiantistica e risultano tuttora dotate di molti impianti obsoleti e con capacità di trattamento inadeguate ai fabbisogni interni”.

La riforma prospettata dall’Autorità al vaglio degli Operatori di settore avrà dunque delle conseguenze di non poco conto per gli utenti finali e per l’ambiente, garantendo da un lato maggiore coerenza e trasparenza all’utenza e, dall’altro, contribuendo “alla accountability ed alla cost-reflectivity del settore”.

Autore Erica Aprile

Associate

Milano

e.aprile@lascalaw.com

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