06.10.2025 Icon

Il valore invisibile: l’ascesa degli asset immateriali e il futuro della competitività

L’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (WIPO) e la Luiss Business School hanno presentato, nella seconda edizione del rapporto World Intangible Investment Highlights 2025, un’analisi dettagliata di come gli investimenti in beni immateriali stiano rivoluzionando la crescita economica globale. La ricerca si basa sui dati relativi a 27 economie ad alto e medio reddito nel periodo 2008–2024, comparando la dinamica degli investimenti in asset intangibili (software, database, proprietà intellettuale, ricerca e sviluppo, design, brand e capitale organizzativo) con quella degli investimenti in asset tangibili (macchinari, edifici e infrastrutture).

Il dato chiave emerso è che la crescita costante degli investimenti immateriali riflette il loro ruolo cruciale nel promuovere la competitività e la produttività nell’economia odierna. Tra il 2008 e il 2024, gli asset immateriali hanno registrato un tasso composto annuo del 4,1 %, quasi quattro volte superiore all’1,1 % degli asset materiali. Questa divergenza è stata particolarmente marcata nelle fasi di incertezza economica e tassi di interesse elevati, quando le aziende hanno ridotto la spesa in capitale fisico privilegiando lo sviluppo di competenze digitali, dati e proprietà intellettuale.

Nel solo biennio 2023–2024, gli investimenti immateriali sono saliti del 3 % in termini reali, toccando i 7,6 trilioni di dollari, mentre quelli tangibili si sono fermati a un +1 %, passando da 5,08 a 5,13 trilioni. La quota degli asset intangibili sul PIL aggregato è cresciuta dal 12,9 % al 13,6 %, superando stabilmente quella degli investimenti tangibili (11 %). Questo andamento, resiliente e sostenuto anche in periodi critici, segnala un trend di lungo periodo che sta ridefinendo il motore stesso della crescita economica.

Il cambiamento è particolarmente evidente nell’era dell’intelligenza artificiale, dove la crescita economica dipende sempre più da investimenti combinati in software, dati, competenze e capitale organizzativo. Il rapporto WIPO–Luiss e il database globale INTAN-Invest forniscono ai decisori politici strumenti tempestivi per interpretare e accompagnare questa trasformazione.

Tra i paesi avanzati, la Svezia si distingue per la più alta intensità di investimento intangibile (16 % del PIL), seguita da Stati Uniti, Francia e Finlandia (intorno al 15 %). Gli Stati Uniti dominano anche in termini assoluti, con 4,7 trilioni di dollari investiti nel 2024 – quasi il doppio rispetto alla somma di Francia, Germania, Giappone e Regno Unito. Inoltre, gli USA stanno guidando una seconda ondata di investimenti tangibili legati all’AI, con colossi come Amazon, Google e Microsoft che investono in supercalcolo, data center e hardware dedicato.

Tra le economie emergenti, l’India registra il tasso di crescita più rapido negli investimenti immateriali: +6,6 % annuo tra il 2011 e il 2022, superando persino gli USA. Il Brasile presenta un’intensità pari all’8,5 % del PIL, mentre l’India si attesta quasi al 10 %, superando diverse economie dell’UE e il Giappone.

Per categoria, il software e i database rappresentano la componente in più rapida espansione: oltre il 7 % annuo tra il 2013 e il 2022, con picchi superiori al 9 % nell’ultimo biennio, sospinti dall’intelligenza artificiale. Anche R&D, design e branding hanno registrato incrementi costanti, attorno al 6 % annuo. Il capitale organizzativo – ovvero competenze manageriali, processi e strutture – ha rappresentato nel 2022 la quota maggiore (30 %) degli investimenti immateriali, davanti a R&D (22 %), software (18 %), brand (15 %) e design (10 %).

Il rapporto descrive anche le due fasi dell’integrazione dell’intelligenza artificiale: una prima ondata di “capacity installation” (chip, server, infrastrutture cloud), seguita da una fase più profonda di “trasformazione strutturale”, in cui le imprese riorganizzano processi, prodotti e competenze per integrare l’AI in modo sistemico. In questo scenario, la sinergia tra investimenti tangibili e immateriali diventa essenziale per sostenere innovazione, produttività e competitività di lungo periodo.

In conclusione, i dati raccolti da WIPO e Luiss Business School mostrano come la crescita economica del futuro sarà sempre più legata alla capacità di misurare, incentivare e valorizzare asset invisibili. In un’economia guidata dalla conoscenza, gli investimenti in beni immateriali rappresentano il fondamento di ogni strategia nazionale di sviluppo.

Autore Roberto Plebani

Trainee

Milano

r.plebani@lascalaw.com

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