28.11.2025

Mediobanca, tre indagati

  • Italia Oggi

Colpo di scena nella scalata del Montepaschi a Mediobanca che si è conclusa in settembre: operazione con la quale Rocca Salimbeni ha messo in portafoglio l’86,30% di piazzetta Cuccia. La procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati il costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Delfin e amministratore delegato di EssilorLuxottica, Francesco Milleri, e l’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio per il loro ruolo nell’opas (offerta pubblica di acquisto e scambio). I reati ipotizzati, come anticipato da corriere.it, sono l’aggiotaggio, l’ostacolo alla Consob e alla Bce e la manipolazione di mercato.

La notizia ha innescato le vendite in borsa sui due titoli: a piazza Affari il Montepaschi ha lasciato sul terreno il 4,56% e Mediobanca l’1,90%. I pubblici ministeri Luca Gaglio e Giovanni Polizzi stanno verificando se l’imprenditore capitolino, il presidente della finanziaria della famiglia Del Vecchio e il banchiere lucano a capo della banca senese abbiano taciuto al mercato il concerto nell’organizzazione dell’offerta da 13,5 miliardi di euro. Il Montepaschi, di cui il governo era primo azionista, fra gennaio e ottobre aveva preso il controllo della merchant bank, a sua volta prima azionista e socio di riferimento con il 13,20% di Generali, di cui Caltagirone e Delfin sono già soci rilevanti assommando circa il 17% del capitale. Già nella primavera del 2022 Caltagirone e Delfin, a loro volta grandi azionisti di piazzetta Cuccia con quasi il 30%, avevano provato a prendere possesso della governance del Leone.

Le indagini sono portate avanti dal Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza. Anche il gruppo Caltagirone e la lussemburghese Delfin risulterebbero indagate come persone giuridiche in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai vertici nell’interesse aziendale. Secondo le ipotesi della procura i tre soggetti avrebbero nascosto alle autorità di vigilanza Consob, Bce e Ivass (quest’ultima chiamata in causa per la partecipazione di Mediobanca in Generali) l’accordo alla base del coordinamento nell’intera operazione finanziaria, partita con gli acquisti nel novembre 2024 del 7% di Mps. Una quota che Caltagirone e Delfin hanno rilevato dal Tesoro attraverso il collocamento accelerato curato da Banca Akros (gruppo Banco Bpm), fino alla progressiva conquista del pacchetto azionario di controllo di Mediobanca, evitando l’obbligo di opa al raggiungimento della soglia del 25% della merchant bank, come previsto dal Tuf.

Il Monte ha confermato di avere ricevuto la notifica, da parte della procura milanese, di un decreto di perquisizione. In tale contesto è stato notificato un avviso di garanzia a Luigi Lovaglio in qualità di amministratore delegato. «Le ipotesi di reato indicate nel documento fanno riferimento all’ostacolo alle funzioni di vigilanza e alla manipolazione di mercato», ha precisato Mps. «La banca confida di poter fornire tutti gli elementi a chiarimento della correttezza del proprio operato e manifesta piena fiducia nelle autorità competenti, a cui conferma completa collaborazione».

Intanto il presidente della Consob, Paolo Savona, ha parlato di «un fatto molto delicato» e ha riferito che verranno studiati i documenti relativi alla vicenda.