28.11.2025

L’industria torna a salire: +2,1%

  • Il Corriere della Sera

Salgono il fatturato dell’industria e la fiducia delle imprese. Il primo nel mese di settembre segna una crescita del 2,1% rispetto ad agosto e del 3,4% rispetto ad un anno fa. L’Istat sottolinea le «dinamiche positive sia sul mercato interno (+1,5% in valore e +2,7% in volume) sia su quello estero (+3,1% e +3,4% rispettivamente in valore e in volume). Per l’industria, specifica l’istituto di statistica, «la dinamica congiunturale positiva è stata più marcata per la componente estera, mentre per i servizi gli incrementi maggiori hanno interessato il commercio all’ingrosso». Sono dati, secondo l’Unione dei consumatori, influenzati ancora dai dazi statunitensi scattati in agosto, «quando si era determinato un blocco delle esportazioni e, di conseguenza, del fatturato. A settembre, quindi, si assiste a un rimbalzo, con il fatturato estero che, non per niente, esplode», dice il presidente Massimo Dona.

Ma cresce anche l’indice di fiducia delle imprese. Per il quarto mese consecutivo passa da 94,4 a 96,1, raggiungendo il massimo da aprile 2024. Il manifatturiero tocca il livello più alto da luglio 2023 con 89,6 punti. In aumento anche la fiducia nei servizi (da 95,1 a 97,7) e nel commercio al dettaglio (da 105,2 a 107,3). In calo invece le costruzioni, con gli imprenditori che giudicano in peggioramento il livello di ordini e piani di costruzioni, pur prevedendo un aumento dell’occupazione.

In calo invece la fiducia dei consumatori con l’indice che scende a 95 dai 97,6 punti di ottobre, valore più basso da aprile 2025. «Tutte le componenti dell’indice si deteriorano —scrive l’Istat —, soprattutto le attese sulla disoccupazione e le valutazioni relative al risparmio». La fiducia sul clima economico scende a 96,5 punti dai 99,3 del mese precedente, così come le aspettative sul futuro: da 94,1 di ottobre a 90,2. Per le associazioni di categoria, da imprese e consumatori arrivano «segnali contrastanti». Confcommercio sottolinea il «sentiment delle imprese, in via di consolidamento, e mood dei consumatori, in pericolosa regressione», e proprio all’apertura del Black Friday e alla soglia del Natale, «la più importante stagione di acquisti: il segnale non è dei più rassicuranti». Per Confesercenti la sfiducia delle famiglie «rischia di addensare nubi proprio sui consumi di Natale». Il Codacons vede «un segnale preoccupante».