30.10.2025

Fed, tassi giù di un altro 0,25%Powell: più rischi sul lavoro. Corsa a cinque per la successione

  • Il Corriere della Sera

Dopo mesi di polemiche alimentate dalla Casa Bianca sulle presunte esitazioni della Fed nel ridurre il costo del denaro negli Stati Uniti, ieri il governatore della Banca centrale americana Jerome Powell ha ridotto i tassi di 25 centesimi portando il tasso di riferimento dei Fed funds ad un livello del 3,75-4%, dal precedente 4-4,25%. La decisione, largamente anticipata dal mercato, segue l’analogo provvedimento di riduzione del costo del denaro di 25 punti base adottato a settembre. Adesso gli oneri di finanziamento sono al livello più basso dal 2022.

Nel comunicato in cui ha annunciato la sua decisione, il Fomc — Federal Open Market Committee — spiega che «l’incertezza sulle prospettive economiche rimane elevata. Il Comitato è attento ai rischi per entrambe le parti del suo mandato, la stabilità dei prezzi e la crescita economica, e ritiene che i rischi al ribasso per l’occupazione siano aumentati negli ultimi mesi».

La decisione

I responsabili politici hanno votato 10 a 2 a favore del taglio del tasso di riferimento. Contrari alla misura sono stati il governatore della Fed Stephen Miran, che avrebbe optato per un taglio di mezzo punto, e il presidente della Fed di Kansas City Jeff Schmid, che avrebbe preferito sospendere le riduzioni dei tassi in questa riunione. «Gli indicatori disponibili suggeriscono che l’attività economica si è espansa a un ritmo moderato — scrive il Fomc nel comunicato post meeting —. L’aumento dell’occupazione ha subito un rallentamento quest’anno e il tasso di disoccupazione è leggermente cresciuto, pur rimanendo basso fino ad agosto; gli indicatori più recenti sono coerenti con questi sviluppi. L’inflazione è aumentata rispetto all’inizio dell’anno e rimane piuttosto elevata. Il Comitato mira a raggiungere il massimo tasso di occupazione e inflazione al 2% nel lungo periodo».

A dicembre

Per Powell un nuovo taglio dei tassi a dicembre non è affatto sicuro. Nel procedere a ulteriori riduzioni dei tassi sui fondi federali, il Fomc «valuterà attentamente i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive e l’equilibrio dei rischi». Ma dopo i dati insoddisfacenti sull’occupazione e quelli positivi sul rallentamento dell’inflazione «core» (di base) che a settembre è cresciuta dello 0,2% contro una previsione di un aumento dello 0,3% (+3,1% il dato annualizzato a settembre) gli operatori prevedevano una ulteriore sforbiciata di 25 punti base al costo del denaro entro la fine del 2025.

Su questo punto Powell ha gelato le aspettative: «È difficile dire» se nell’ultima riunione del 2025 ci sarà un nuovo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, «è tutt’altro che sicuro», ha affermato. Wall Street ha reagito negativamente a questa dichiarazione e i principali indici dopo un rialzo iniziale hanno virato in negativo (Dow Jones -0,15%).

I candidati

La nuova sforbiciata ai tassi Usa giunge in un momento di passaggio delicato per la Fed, visto che a maggio del 2026 scadrà il mandato di Jerome Powell, nominato alla guida dell’Istituto nel febbraio 2018 da Donald Trump. Attualmente la rosa dei candidati tra cui entro fine anno sarà scelto il nuovo presidente si è ristretta a Christopher Waller e Michelle Bowman, oggi componenti del Board della Fed, a Kevin Warsch, ex membro del comitato dei governatori della Fed, a Kevin Hassett direttore del consiglio economico della Casa Bianca e a Rick Rieder, chief investment officer del reddito fisso di BlackRock. Nei giorni scorsi il presidente Donald Trump ha lodato l’impegno del Segretario al commercio Scott Bessent definendolo un possibile ottimo candidato per guidare la politica monetaria degli Stati Uniti. In realtà sarà proprio Scott Bessent a valutare le caratteristiche della figura ideale per la prossima nomina al vertice della Banca centrale.