È ormai prossima la decisione del governo di inserire nella prossima legge di bilancio la conferma delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie alle attuali aliquote, vale a dire il 50% per le spese relative agli interventi sulle abitazioni principali e il 36% per le spese sostenute su altri immobili a uso abitativo, comprese seconde case, immobili locati o concessi in uso gratuito a familiari.
Aliquote prorogate fino al 2026
La misura dovrebbe quindi essere prorogata fino al 31 dicembre 2026, permettendo di rinviare di un anno l’ingresso del regime ordinario previsto a partire dal 2027, quando le aliquote scenderanno rispettivamente al 36% e al 30%.
Il limite massimo di spesa detraibile resta fissato a 96.000 euro per unità immobiliare, da suddividere in dieci rate annuali di pari importo. Invariati anche i requisiti soggettivi: per ottenere la detrazione più elevata sarà necessario che l’immobile sia adibito a residenza principale del contribuente, il quale deve essere titolare di un diritto reale di proprietà o di godimento sull’abitazione.
Gli interventi ammessi al bonus comprendono la manutenzione straordinaria, il restauro e risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia e tutte le opere di efficientamento energetico indicate nell’art. 16-bis del TUIR e nell’art. 14 del d.l. 63/2013 (per esempio: la sostituzione di infissi e serramenti con modelli a maggiore efficienza energetica; l’installazione di pannelli solari termici o fotovoltaici; la sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore, generatori a biomassa o sistemi ibridi).
Sono comprese anche le spese professionali e tecniche, come quelle per progettazione, direzione lavori, perizie, asseverazioni e oneri di urbanizzazione, ovviamente sempre se direttamente collegate agli interventi agevolati.
Barriere architettoniche e addio al Superbonus
Sebbene non vi siano ancora conferme ufficiali, si ipotizza che anche il Bonus Barriere Architettoniche possa essere allineato alle stesse aliquote del 50% e del 36%, una volta terminata la disciplina più favorevole attualmente in vigore (75% fino al 31 dicembre 2025).
Infine, sul fronte dei bonus edilizi, sembra ormai certo l’addio definitivo al Superbonus: la misura, dopo una lunga fase di ridimensionamento e revisione, cesserà completamente nel 2026, salvo alcune eccezioni per gli interventi nelle aree colpite da eventi sismici, dove rimarranno previste deroghe specifiche.