30.09.2025 Icon

La delibera ARERA 424/2025/R/IDR: verso una nuova regolazione della qualità contrattuale nel servizio idrico

Con la delibera n. 424/2025/R/IDR del 23 settembre 2025, ARERA ha avviato un procedimento finalizzato all’aggiornamento della regolazione della qualità contrattuale nel Servizio Idrico Integrato (SII). Si tratta di un passaggio significativo che anticipa la definizione delle regole per il biennio 2026-2027 e mira a rafforzare la tutela degli utenti, garantendo al contempo sostenibilità ed efficienza gestionale.

Un nuovo passo nella regolazione della qualità del servizio idrico

La regolazione della qualità contrattuale trova il suo riferimento principale nel RQSII (Regolazione della Qualità del Servizio Idrico Integrato), che ha fissato per la prima volta gli standard minimi nelle relazioni tra gestori e utenti. La nuova iniziativa si inserisce proprio in questo percorso, con l’obiettivo di aggiornare e rafforzare tali standard, adeguandoli al mutato contesto economico e ambientale.

La delibera non contiene misure immediatamente vincolanti, ma apre una fase di consultazione che si concluderà entro il 31 dicembre 2025 e che intende dare seguito ai risultati della raccolta dati “Qualità contrattuale del SII”, giunta alla nona edizione.

Standard contrattuali e criteri tariffari: cosa cambia per gestori e utenti

ARERA, difatti, intende rivedere gli standard di qualità contrattuale, come i tempi di risposta ai reclami, i termini di attivazione e disattivazione delle forniture e le procedure di indennizzo automatico. È previsto anche l’aggiornamento biennale dei criteri tariffari, come stabilito nell’ambito del MTI-4 (Metodo Tariffario Idrico per il quarto periodo regolatorio), con misure volte ad assicurare la diffusione, la fruibilità e la qualità del servizio all’utenza in modo omogeneo sul territorio nazionale. Al tempo stesso saranno definiti parametri per affrontare i nuovi rischi climatici e saranno rafforzati i meccanismi di incentivi e penalità.

Su tale ultimo obiettivo il punto focale resta la Delibera 637/2023/R/IDR che ha introdotto un sistema di macro-indicatori di qualità, su cui vengono valutate in modo biennale le performance delle varie gestioni. Particolare attenzione sarà dedicata alle disomogeneità territoriali, cercando di ridurre le differenze tra aree forti e aree infrastrutturalmente più deboli.

Gli impatti concreti di tale regolamentazione dipenderanno dalle scelte che l’Autorità compirà al termine del procedimento. È prevedibile che si rafforzino le tutele per gli utenti, con procedure più rapide e trasparenti, e che vengano incentivati investimenti volti all’efficienza e modernizzazione delle reti. Non si esclude la possibilità di incrementi tariffari, ma l’obiettivo dichiarato è mantenere gli oneri contenuti e proporzionati. Nel lungo periodo, la riduzione delle disparità territoriali rappresenta uno degli obiettivi più rilevanti della riforma.

In conclusione, la delibera 424/2025/R/IDR costituisce un passaggio strategico nella regolazione del servizio idrico. La fase di consultazione offrirà a gestori, enti locali e associazioni di utenti la possibilità di contribuire alla definizione di nuove regole che dovranno coniugare tutela dei diritti, sostenibilità economica e qualità del servizio. La sfida sarà garantire che le misure non si traducano in un aggravio eccessivo per i cittadini, ma diventino uno strumento di trasparenza, efficienza e resilienza in un settore essenziale come quello idrico.

Autore Laura Bettelle

Associate

Milano

l.bettelle@lascalaw.com

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