L’ ecosistema finanziario è in continua evoluzione, tra sviluppi tecnologici e nuovi requisiti regolamentari. Le banche puntano sull’innovazione per rimanere competitive, affrontando diverse sfide. In particolare, quella dell’intelligenza artificiale, le cui potenzialità trasformative si esprimono in diversi ambiti, dall’ottimizzazione dei processi interni al miglioramento della relazione con il cliente. Ma gli istituti in Italia sono impegnati anche su altri fronti, tra cui la resilienza e la cybersecurity, la governance e la valorizzazione dei dati, l’acquisizione digitale dei clienti e il cloud. Il loro sforzo si riflette nei budget Ict (Information and Communication Technology) in crescita.«Nel solo 2024, le banche operanti in Italia hanno investito complessivamente 6,3 miliardi di euro in innovazione e tecnologia, con un incremento del 5% rispetto ai 6 miliardi del 2023. Sul fronte della sicurezza informatica, l’impegno è altrettanto significativo: nel periodo 2020–2024 sono stati investiti oltre 2 miliardi di euro, di cui 450 milioni solo nel 2024», sottolinea Marco Elio Rottigni, direttore generale dell’Abi (Associazione bancaria italiana). Come fa notare il report di Abi Lab ‘Scenario e trend del mercato Ict per il settore bancario’ – condotto su un campione che rappresenta l’82% del comparto in termini di dipendenti l’IA occupa una posizione di preminenza sia tra le priorità di investimento che tra quelle di ricerca delle realtà attive nella Penisola. Il livello di diffusione dell’intelligenza artificiale è più alto nell’area del supporto al business; altri ambiti di applicazione importanti sono la gestione della sicurezza (come attività di cybersecurity e intelligence), il supporto all’interazione sui canali assistiti (con chatbot e assistenti virtuali), e ancora le operations (automazione dei processi ed efficientamento). In generale, questa tecnologia svolge un ruolo di assistenza all’operatore di banca, sia nel dialogo con la clientela sia nella gestione interna. Inoltre gli strumenti di machine learning aiutano a identificare comportamenti anomali e sospetti: altri rapporti di Abi Lab evidenziano che il 27% delle banche adotta già soluzioni di IA nel transaction monitoring, un processo che analizza le transazioni per evitare crimini finanziari. I clienti poi utilizzano diversi canali – come filiali, Atm, home e mobile banking – generando informazioni che possono essere meglio analizzate da motori di
intelligenza artificiale per comprendere le esigenze delle persone e rispondervi in modo più efficace. Aumentano poi i cantieri e le soluzioni di GenAI: entro il 2025, l’88% delle banche avrà una strategia di IA generativa chenella maggior parte dei casi sarà integrata nella più ampia strategia di intelligenza artificiale, con una crescita delle risorse dedicate. In termini di investimenti, quasi nove banche su dieci aumenteranno il budget per la GenAI tra il 2024 e il 2025, e il 50% delle realtà prevede un incremento del budget di oltre il 10%. Legate allo sviluppo di strumenti analitici e del-l’IA sono poi le attività di raccolta e analisi delle informazioni: le iniziative di data governance e data valorization sono fondamentali per garantire la qualità, la gestione e il corretto utilizzo dei dati, definendo processi e responsabilità interne. Si punta a sviluppare un unico framework di governance per gestire Data Asset (il dato in sé) e Data Solutions (modelli analitici e di IA).Gli investimenti Ict delle banche si concentrano inoltre sulle attività di resilienza e sicurezza. L’ecosistema finanziario è esposto a minacce cyber sofisticate. Tra i principali rischi, vengono evidenziati ransomware, phishing, compromissioni delle terze parti e attacchi DDos: da qui l’importanza di rafforzare le proprie strategie di difesa. In più le banche sono impegnate a contrastare e prevenire truffe e frodi informatiche ai danni della clientela. Sul piano della resilienza digitale, a partire dal 17 gennaio 2025 si applica il regolamento europeo Dora (Digital Operational Resilience Act) che stabilisce un quadro vincolante e completo per la gestione del rischio delle tecnologie di informazione e comunicazione: le istituzioni finanziarie europee e i fornitori di servizi tecnologici di terze parti devono assicurarsi che i loro sistemi siano conformi con gli standard tecnici previsti dalla normativa. Un’altra priorità di investimento è il digital onboarding, un processo che fornisce al cliente la possibilità di attivare servizi attraverso piattaforme digitali: attività che includono l’identificazione da remoto, la verifica dell’identità, la raccolta di dati anagrafici e documenti, la sottoscrizione online. Rappresenta un’opportunità per gli istituti per offrire esperienze personalizzate a partire dal primo contatto. Nel complesso, la visione e l’impegno di trasformazione delle banche trovano conferma nelle loro previsioni di spesa: per quasi la totalità delle realtà analizzate nel report il budget Ict per il 2025 è in aumento o stabile rispetto al 2024.