Una procedura con 4 stranezze, 4 invitati, e 4 identici prezzi in 9 minuti. Le modalità con le quali nel novembre 2024 il ministero del Tesoro ha ceduto, attraverso incarico a Banca Akros, il 15% di Monte dei Paschi di Siena a Banco Bpm (5%), Caltagirone (3,5%), Delfin (3,5%) e Anima (3%) sono oggetto di una inchiesta della Procura di Milano con persone iscritte nel registro degli indagati («modello 21»). Lo si ricava da questo riferimento nell’ordine della Procura alla GdF non di perquisire, ma di farsi esibire e consegnare le carte a inizio maggio dalla non indagata Banca Akros, senza disvelare ipotesi di reato immaginabili nell’aggiotaggio o ostacolo ad autorità di vigilanza. Per scendere sotto il 20% in Mps come richiesto dalla Commissione europea, il Tesoro incaricò Banca Akros di coordinare la vendita del 7/15% (alla fine fu 15%) di Mps attraverso Abb-Accelerate book building : non è proprio una gara (donde la prevedibile difficoltà delle indagini di inerpicarsi tra criteri magari discutibili ma privatistici), è invece una procedura con cui vengono cedute ad investitori istituzionali (invitati a offrire un prezzo) grosse quote societarie, in un giorno e senza obblighi pubblicitari.
Prima particolarità è che Banca Akros è piccolo istituto senza analoghi passati incarichi di queste dimensioni patrimoniali, pari ai potenziali rischi di doversi accollare per un periodo il non venduto. Secondo scarto, rispetto a due precedenti vendite di quote statali di Mps, è che là le azioni erano state offerte a un centinaio di investitori istituzionali, mentre in questa terza gestita da Akros (gruppo Bpm) furono invitati — come poi lamenterà un’intervista del n.1 di Unicredit, Orcel — solo Banco Bpm, Anima (controllata da Bpm), e Caltagirone e Delfin (Del Vecchio), cioè due soggetti che col non celato favore del governo appaiono posizionati in sintonia, oltre che su Mps (9,9% e 9,8%), anche su Generali (7% e 10,5%) e Mediobanca (9,9% e 19,8%): quest’ultima oggetto della “ostile” offerta pubblica di scambio lanciata poi proprio da Mps, e a cui Mediobanca (prima azionista di Generali) risponde con l’offerta (al vaglio lunedì dell’assemblea dei soci) di scambiare il 13% di Generali con Banca Generali, di cui Generali ha il 50,17%. La quarta anomalia è la telepatia per la quale in quel novembre 2024 nel giro dei nove minuti della procedura accelerata tutti e quattro gli invitati offrirono allo Stato il medesimo premio sul valore di Mps: il 5% in più, sufficiente a scongiurare eventuali polemiche su (s)vendite statali.