21.10.2019

Whistleblowing, sostegno anche ai soggetti esterni all’azienda

  • Italia Oggi

Confermato l’impianto previsto dall’articolo 48 del «vecchia» legge antiriciclaggio (dlgs n. 231/07) con il quale è stato previsto l’obbligo per tutti i soggetti destinatari degli adempimenti antiriciclaggio di dotarsi di procedure di allerta interna (cosiddetto whistleblowing).La materia è destinata, peraltro, a essere ulteriormente modificata per effetto della direttiva sulla «Protezione degli individui che segnalano violazioni delle norme comunitarie» approvata dal Consiglio dell’Unione europea il 7 ottobre scorso.

Il provvedimento intende armonizzare la disciplina sul whistleblowing all’interno dell’Ue, sulla base dei migliori standard e delle pratiche internazionali. Allo stato, infatti, solo 10 paesi (tra i quali l’Italia) prevedono una regolamentazione in materia, con livelli di tutela del tutto disomogenei da nazione a nazione.

Numerose le novità introdotte. Dalla necessaria istituzione di canali di segnalazione nelle organizzazioni, pubbliche o private, con oltre 50 dipendenti o fatturato superiore ai 10 milioni di euro, all’obbligo di riscontro da parte del destinatario della denuncia entro tre mesi.

Previste inoltre misure di sostegno ai whistleblowers esterni all’azienda, come lavoratori autonomi, consulenti, freelancer, e protezione estesa ai colleghi che supportano i segnalanti e ai parenti.

Gli stati membri dovranno recepire le nuove disposizioni entro due anni dalla pubblicazione della direttiva sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.