12.05.2020

Il virus, la scelta di Ubi e le richieste di Consob

  • Il Sole 24 Ore

C’è chi ha usato subito la mano pesante e chi, invece, ha preferito mettere fieno in cascina limitandosi a consumare quel che serve. Sul virus, e relative mosse difensive, ogni azienda e ogni banca si sta muovendo come ritiene. Tra gli istituti di credito, UniCredit e Intesa Sanpaolo hanno scelto strategie opposte; in mezzo ci sta Ubi, che si è limitata per ora a dichiararsi ottimista sul costo del credito, atteso genericamente più elevato di quanto previsto per il primo anno del piano industriale ancorché mitigato dall’utilizzo degli strumenti di sostegno offerti dai recenti provvedimenti, mentre sugli obiettivi di piano le previsioni sono in stand by, in attesa di una maggiore visibilità auspicata per il secondo trimestre. Insomma la banca – un po’ per la resilienza tipica dell’ex popolare e un po’ perché al momento la priorità è difendersi dall’offerta di Intesa – ha scelto di prendere tempo sui rischi del Covid e relativo impatto sui conti aziendali. Di certo la Consob è sul chi-va-là: il 9 aprile, d’altronde – in asse con l’Eiopa – l’authority aveva chiesto di dare piena visibilità agli impatti, potenziali, che la pandemia potrà avere sui conti e sugli obiettivi dei piani industriali attualmente in vigore.