Un ostacolo al fluido funzionamento del meccanismo però potrebbe essere rappresentato dal supporto tecnologico. La fatturazione elettronica infatti è un nuovo metodo per certificare la transazione tra imprese e privati. Trattandosi, però, di un adempimento on line bisogna fare i conti con la tecnologia. Internet, wi-fi e banda larga, eccezion fatta per le città ed i grandi centri, non sono garantiti su tutto il territorio nazionale. O almeno non a tutti alla stessa velocità. Indicativi, in tal senso, i flussi Entratel e le difficoltà di accesso ai server centrali nei momenti di carico e ingorgo di ingressi. A queste complessità bisogna aggiungere la macchinosità nell’elaborazione e, soprattutto, nella conservazione delle documentazioni in modalità telematica. Il timore dei professionisti del settore, quindi, è che il metodo sia all’avanguardia ma il supporto ancora no.
In compenso la fatturazione elettronica tra privati prevede un sistema premiale e una serie di vantaggi e incentivi. Per i soggetti che sceglieranno di avvalersi della fatturazione elettronica, infatti, verranno meno una serie di adempimenti amministrativi come lo «spesometro», la comunicazione delle operazioni con i Paesi «black list», gli elenchi Intrastat servizi. Beneficeranno, inoltre, di rimborsi Iva più veloci che dovranno essere effettuati entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione. E per i commercianti al dettaglio verranno meno gli obblighi di emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale e di registrazione dei corrispettivi. Una piccola rivoluzione copernicana su cui aleggia qualche nube.Due anni di tempo per capire se l’elettronica sarà davvero in grado di mandare in pensione la vecchia fattura cartacea.