15.02.2011

Via al Fondo anticrisi da 500 miliardi

  • Il Corriere della Sera

di Ivo Caizzi

BRUXELLES— Restano nette divisioni in Europa sulla proposta tedesca di un patto per la competitività, fondato sul rigore nei conti pubblici, da abbinare al potenziamento del fondo comune salva-Stati, che è stato deciso di portare a 500 miliardi di euro dal 2013. Nella riunione a Bruxelles dei 17 ministri finanziari dell’Eurogruppo, allargata in serata a tutti i 27 per non ingolfare l’Ecofin di oggi, il patto proposto dalla cancelleria tedesca Angela Merkel con il presidente francese Nicholas Sarkozy ha trovato ancora opposizioni, che hanno imposto un calendario intensissimo per arrivare a un accordo nel Consiglio europeo del 24-25 marzo (vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dell’Eurozona l’ 11 prossimo, Eurogruppo/Ecofin il 14 e, se sarà necessario, un Eurogruppo dei ministri aggiuntivo il 21). A complicare la situazione c’è l’abbandono della corsa per la presidenza della Bce da parte del tedesco Axel Weber della Bundesbank, che ha tolto alla Merkel una possibile contropartita e ha lanciato come favorito il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi. «Non si è d’accordo su niente finché non si è d’accordo su tutto» , ha tagliato corto il presidente dell’Eurogruppo, il prem i e r l u s s e m b u r g h e s e Jean-Claude Juncker, che ha già più volte espresso le riserve di vari Paesi membri sul «patto per la competitività» della Merkel. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti contesta soprattutto la richiesta tedesca di imporre con una legge nazionale un tetto del debito pubblico e un piano di rientro ventennale verso il 60%del Pil da 1/20 all’anno. L’Italia, che ha un debito vicino al 120%del Pil, dovrebbe varare manovre da oltre 40 miliardi di euro all’anno provocando forti tensioni sociali. Tremonti si appella alla sostenibilità complessiva, che vede la situazione italiana migliorare se si considerano gli «altri fattori rilevanti» (debito privato, indebitamento delle banche, spesa pensionistica). Il ministro dell’Economia considera poi determinante nella crisi il peso delle esposizioni di alcune banche tedesche, francesi e di altri Paesi Ue. Ieri sono circolate voci di possibile insolvenza della banca tedesca West Lb, che è in crisi come la connazionale Hypo Real Estate. Il belga Peter Praet è stato scelto per l’esecutivo di sei membri della Bce al posto dell’austriaca Gertrude Tumpel Gugerel in scadenza.