Da domani si comincerà a capirlo: mercoledì è prevista la partenza dell’aumento di capitale imposto dalla Bce e l’associazione presieduta dal patron della Pro-Gest (carta e cartoni) Bruno Zago punta a sottoscrivere a 0,10 euro per azione almeno il 20-25% del capitale, così da evitare che il fondo Atlante prenda tutto e la banca non riesca a quotarsi. Il sogno è però di conquistare la maggioranza assoluta, quel 50,1% che escluderebbe l’intervento di Atlante, avendo il fondo presieduto da Alessandro Penati posto il vincolo del 50,1% per entrare. A Montebelluna i grandi soci locali vogliono evitare l’abbraccio di Atlante, perché c’è il timore di una prossima fusione con la Popolare di Vicenza nell’ambito di una ristrutturazione, magari attraverso una operazione sui crediti deteriorati. Meglio, sostengono, tenere la banca ancora sul territorio, seguendo anche l’invito del presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro (che con Banca Imi cura l’aumento) a investire. Nonostante le forti perdite, visto che i soci attuali hanno sottoscritto anche a 40,75 euro ad azione. Domenica a Treviso si è tenuto un incontro dell’associazione con un centinaio di soci: «Mi impegno una volta conquistata la maggioranza a cambiare questo consiglio e a dare un piccolo riconoscimento a tutti i vecchi soci», ha dichiarato Zago. Chi non dovesse sottoscrivere si ritroverebbe con il capitale di fatto azzerato, com’è successo ai soci di Pop Vicenza. I compagni di strada di Zago — tra i quali Luca Ferrarini, Giorgio Batacchi, Gianantonio Parolini, Francesco Celentano, Matteo Cavalcante — vogliono evitarlo.
Fabrizio Massaro