«Se si unificano i mercati, si potrà poi toccare un altro tema fondamentale – osserva Vegas –: quello dell’armonizzazione europea della tassazione sulle rendite finanziarie. E questo porrà poi il tema dell’armonizzazione fiscale su tutti i livelli, che poi rappresenta il primo passo per realizzare una vera unificazione politica dell’Europa». Lo slancio in avanti del presidente Consob è notevole, ma a suo avviso almeno l’unione dei mercati si può fare in non molti anni: «Sarà un percorso lento, certo, ma alla fine potrebbe aiutare l’Europa a competere meglio nel contesto internazionale».
Ma l’unificazione dei mercati finanziari, secondo Vegas, deve anche andare di pari passo con una semplificazione delle regole. Perché c’è – secondo Vegas – un problema di iper-regolamentazione. «Negli Stati Uniti la legge Dodd-Frank ha una mole esagerata, ma in Europa abbiamo deciso di fare ancora di più. A volte i Cda delle società passano più tempo per la compliance che per portare avanti il proprio business. Oggi si pone dunque un problema di snellimento della regolamentazione». E anche questo tema è stato toccato dal nuovo commissario europeo.
Vegas centra senza dubbio il problema: si sono moltiplicate le regole e si sono moltiplicati gli organi di controllo anche all’interno delle aziende, ma l’obiettivo rendere queste regole efficaci e questi organismi funzionali forse non è stato ancora centrato. Controlli efficaci (dentro e fuori dalle aziende) sono infatti l’unico modo per evitare frodi e comportamenti deviati.
Non solo dal punto di vista delle Autorità di vigilanza, ma anche da quello della magistratura. «È fondamentale che all’interno delle aziende sia garantita l’indipendenza degli enti preposti per il controllo – afferma il Pm di Milano Eugenio Fusco, intervenuto al convegno –. Il problema è che nei momenti di crisi giudiziaria di una società, generalmente si assiste ad un appiattimento delle funzioni di controllo sulla figura dell’amministratore delegato. Ecco perché servirebbero dei meccanismi per evitare che in queste situazioni, tipiche quando una società finisce sotto inchiesta, l’azienda diventi una sorta di gemello siamese dell’amministratore delegato». In queste circostanze, poi, Fusco sostiene che le società dovrebbero scegliere una linea difensiva diversa da quella delle persone fisiche, «perché le persone passano, ma l’azienda resta». Insomma: per le autorità e per la magistratura tanto bisogna ancora fare per migliorare l’efficienza e la sorveglianza su mercati e aziende.